Maurizio Marello individua le priorità
A 16 mesi dall’inizio del mandato da consigliere regionale, nelle file della minoranza, facciamo il punto con Maurizio Marello, esponente del Partito democratico e già sindaco di Alba per 10 anni, in merito ad alcune delle questioni più rilevanti per il nostro territorio. A partire dalle infrastrutture. «Ritengo che si debba continuare a battagliare su Asti-Cuneo e le tante tratte ferroviarie», spiega Marello. «Per quanto riguarda l’autostrada A33 ho preso parte a una marcia organizzata dall’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero verso il troncone mancante a Cherasco. L’obiettivo dell’iniziativa, che sostengo a pieno, è che si giunga a una definizione di progetti per l’ultimazione che siano ambientalmente compatibili. A giugno, nel corso della riunione di Giunta regionale straordinaria a Grinzane Cavour, era stata annunciata la partenza dei lavori di completamento dell’autostrada entro l’estate: purtroppo le stagioni passano, ma la situazione dell’Asti-Cuneo non cambia. Trovo scorretto che la società concessionaria Gavio continui a incassare il pedaggio utilizzando l’Asti-Cuneo come “grimaldello” per avere proroghe della concessione di altre tratte probabilmente più redditizie, quali la Torino-Milano. Di recente la Granda è stata doppiamente penalizzata: numerose tratte ferroviarie sospese per il Covid-19 non sono state ripristinate (le tratte Cavallermaggiore-Bra e Savigliano-Saluzzo sono state annullate). A tal proposito ho presentato un’interrogazione a risposta immediata e un ordine del giorno in Consiglio regionale: le ferrovie possono migliorare la quota di spostamenti a elevate “performance” ambientali e contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni inquinanti. La sospensione di tratte ferroviarie causa un indebolimento del servizio e una sua minore attrattività. Occorre mettere mano a nuove strategie e a un nuovo progetto di mobilità che ponga al centro il trasporto ferroviario per persone e merci».
Piemonte e sanità: quali sono le prospettive per l’autunno?
«L’Assessore alla sanità ha illustrato che si procederà a un accurato tracciamento che prevede la ricerca attiva dei casi con tamponi ai contatti stretti asintomatici, la progettazione di programmi di sorveglianza attiva sul personale di enti pubblici e privati con alto grado di rischio a scopo di prevenzione, l’incremento degli “hot spot” pediatrici per assicurare percorsi rapidi per l’effettuazione dei tamponi. Il periodo critico sarà rappresentato, nei prossimi mesi, dalla riapertura delle scuole e dall’arrivo dei virus patogeni stagionali. Con la Dgr del 12 giugno 2020 si è provveduto alla ridefinizione e approvazione del piano straordinario di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid: un piano che comporta l’ipotesi di strutturazione, presso i nosocomi dismessi di Bra e Alba, di due “Centri Covid low-care”. Questa prospettiva mi lascia perplesso: le previsioni per gli ex ospedali erano altre, compresa l’ipotesi di realizzarvi all’interno due Case della salute».
Al referendum confermativo ha convintamente risposto “sì”…
«Ritengo che, negli anni che separano dalla fine della legislatura, debba partire una stagione di riforme sia dal punto di vista istituzionale (la legge elettorale, ad esempio) sia sul piano sostanziale affrontando temi quali lavoro, giovani, sanità e scuola. Sono favorevole al sì perché considero il referendum un punto di partenza: abbiamo bisogno di istituzioni più moderne e sempre più vicine ai cittadini».