«La pandemia da Covid che imperversa in tutto il mondo ha determinato, da sette mesi a questa parte, uno sconvolgimento globale dalle proporzioni inaudite per gravità, rapidità di diffusione e difficoltà di contenimento del virus e impoverimento, specie a carico delle fasce sociali più vulnerabili. Il problema tocca ovviamente anche l’età evolutiva, quella di cui mi occupo. Uno studio cinese condotto su 1.800 tra bambini e adolescenti ha evidenziato come, durante il “lockdown”, tra il 19 e il 22% di essi presentasse uno stato di ansia e depressione. In Italia, dal mese di marzo, hanno interrotto la scuola oltre 9 milioni tra bambini e ragazzi, a cui si aggiunge un milione di bimbi dei nidi e dei servizi educativi della prima infanzia. Da qui una maggiore vulnerabilità in situazioni di violenza familiare o anche di povertà e sovraffollamento (42% dei minori). A fine maggio un “pool” di 27 colleghi espressione delle migliori scuole pediatriche italiane ha redatto una sorta di manifesto che riassume il nostro pensiero».
L’opinione di Adriano Spada – La salute dei più piccoli – Io la penso così
«Vanno riaperti, con le dovute cautele, gli spazi di cui necessitano i bimbi in modo da prevenire danni psicologici»