“E’ una situazione scioccante, nessuno poteva aspettarsi una cosa del genere. Qui c’è gente che ha perso la casa”. A parlare è Nives Landra, una OSS di Robilante che lavora all’ospedale di Tenda, il Centre Hospitalier Universitaire. Da venerdì, il tragico giorno dell’alluvione che ha devastato e messo in ginocchio la Valle Roja, e non solo, è bloccata in ospedale. Stava lavorando, continua a farlo, ma intanto ha visto cose incredibili.
“Sembra l’apocalisse, una cosa inimmaginabile. Siamo bloccati qui da giorni: mi hanno detto che potevano rimpatriarmi con l’elicottero, ma non garantiscono il ritorno, quindi per il momento resto qui. Dormo nell’ospedale, anche se diversi colleghi si sono offerti di ospitarmi”. A fornire cibo e viveri ci pensa l’esercito. “Tante persone che lavorano qui arrivano dalla provincia di Cuneo, ma ci stanno facendo avere tutto quello di cui abbiamo bisogno. Ringrazio tutti per la solidarietà e l’attenzione dimostrata. La gente sta reagendo con una forza incredibile. Il paese è senza acqua e corrente, ma tutti danno una mano come possono. Ci sono delle persone che hanno perso la casa o l’auto, eppure continuano a venire a lavorare. Come sto vivendo questa situazione? Cerco di affrontarla anche io con forza, che mi arriva dallo spirito e dalla solidarietà che vedo in questa gente. Anche se credo che ci vorrà ancora un po’ prima che ci sia la possibilità di tornare a casa”.