Ieri pomeriggio, la 23° mostra del libro di Cavallermaggiore ha avuto l’onore di ospitare il famoso attore, trasformista e regista teatrale Arturo Bracchetti, che ha parlato di se, della sua storia e professione e ha presentato il recente libro “Tanto per cambiare”, edito nel 2015 dalla casa editrice Baldini&Castoldi.
L’autore si rispecchia molto nel personaggio principale del suo libro, un ragazzo di undici anni, che, per scappare dal bullismo, inizia a travestirsi, fino a farne il suo lavoro.
La passione di Arturo per il trasformismo e il travestimento nasce infatti da ragazzo, quando frequentava la scuola Salesiani e i professori, per far sciogliere i ragazzi più timidi, li coinvolgevano in piccole scenette da travestiti, ha raccontato il comico. Con gli anni, l’esperienza e la passione, ne ha fatto il suo lavoro, inscenando il sogno di sè stesso, illudendo talmente bene, da far sembrare la scena la realtà.
“Il mio ciuffo ha origine dall’unico spettacolo serio che ho fatto. Dovevo recitare la parte di Panck, il folletto di “Una notte di mezza estate” e per avere un aspetto più buffo ho rasato i capelli, alzando il ciuffo e facendolo verde, da quel momento è diventato il mio stile” ha rivelato l’autore.
Durante l’incontro è anche stato fatto vedere uno stralcio di «Solo» , il suo nuovo spettacolo, un viaggio nella sua storia artistica, attraverso affascinanti discipline: le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, l’arte di cambiare cappello per trasformarsi in un altro personaggio, e sorprendenti novità come i disegni di sabbia e il magnetico raggio laser.
E.C
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