Dopo la devastante alluvione dello scorso weekend, a Limone Piemonte sono i giorni della conta dei danni e della ripartenza. Tra venerdì e sabato, in circa 12 ore di dramma e paura, sono scesi 580 mm di pioggia sulla località della Val Vermenagna, tra le più colpite dall’ondata di maltempo. Il fiume in piena ha mangiato pezzi di strada, ponti sono crollati, case sono andate distrutte. Senza contare gli impianti sciistici, spazzati via dall’alluvione, e l’impossibilità per chissà quanto tempo di raggiungere la vicina Francia attraverso il Tunnel di Tenda, visto che sul versante francese la strada non c’è più.
Per il sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi sono giornate interminabili, passate tra telefonate e riunioni. “Serve un aiuto del Governo, da soli non ce la possiamo fare”, dice senza mezzi termini il primo cittadino, che quantifica i danni in 40 milioni di euro necessari per ricostruire strade e ponti, a cui si aggiungono altri 30 milioni per gli impianti di risalita, a due mesi dal periodo in cui si dovrebbe aprire la stagione sugli sci. Intanto in paese si lavora senza sosta, grazie al contributo dei Vigili del Fuoco, delle forze dell’ordine e dei volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa, ma anche con il prezioso aiuto dei normali cittadini, che si sono rimboccati le maniche per far ripartire il prima possibile Limone Piemonte. “Li ringrazio tutti, il nostro paese sta dimostrando di avere un grande cuore”, commenta Riberi.
Ideaweb è andata sul posto per raccogliere la testimonianza del primo cittadino e per documentare come il paese sta cercando di ripartire.
Intanto, prosegue l’opera di presidio ed intervento dei Vigili del Fuoco di Cuneo: abbiamo fatto il punto con il funzionario dei VVF Mauro Origlia.
Servizio a cura di Gabriele Destefanis e Edward Pellegrino