Che cosa ha stabilito il Dpcm del 18 ottobre scorso? Vediamo i punti principali del nuovo decreto stilato dal Governo in base alle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico e dopo gli ultimi sviluppi della pandemia, con i dati che segnalano una curva dei contagi in costante aumento.
Partiamo dal commercio. Per quanto riguarda i ristoranti e i locali, è stato autorizzato a partire dalle ore 18 solamente il servizio al tavolo. La chiusura dell’attività deve però scattare a mezzanotte con riapertura non prima delle 5. Nessun vincolo di orario per le consegne a domicilio, per l’asporto, invece, il limite stabilito è la mezzanotte.
Al tavolo di un ristorante potranno sedere al massimo 6 persone. Inoltre, ai sindaci viene data la possibilità di chiudere strade e piazze dove si creano assembramenti (ma in Piemonte il governatore Cirio è già intervenuto con l’ordinanza specifica).
Sospese le fiere e le sagre (in ambito locale, con eccezione di quelle nazionali e internazionali).
Salvate le attività dei parrucchieri e dei centri estetici che non dovranno chiudere. Restano aperte anche sale giochi e bingo, per le quali però viene predisposta la chiusura alle 21.
Restano aperte piscine e palestre, anche se nuove decisioni in merito potrebbero essere prese in questi giorni. Controlli stringenti sul rispetto dei protocolli.
Per quanto riguarda lo sport, il quadro resta confuso. Il primo effetto è stato intanto quello di chiudere le attività dei più piccoli come le scuole calcio e le partite dei settori giovanili. Con eccezioni però: i campionati nazionali e regionali proseguono, quelli provinciali no. Esclusi gli sport di contatto a livello amatoriale: quindi niente calcetto tra amici. Consentite solo le competizioni riconosciute dal Coni, dal Comitato paralimpico e dalle varie federazioni.
Per la scuola, la ministra Azzolina aveva respinto la richiesta di un ritorno parziale alla didattica a distanza ma gli interventi dei governatori regionali hanno riaperto questa finestra, come abbiamo visto anche con l’ordinanza firmata da Cirio. Anche le Università dovranno adottare una nuova organizzazione tenendo conto del quadro epidemiologico della Regione in cui si trovano. Ci sarà un mix tra didattica in presenza e a distanza.
Il Dpcm ha introdotto novità sia per il lavoro privato che per il pubblico. Nel comparto pubblico, infatti, il 75% di personale dovrà operare in modalità smartworking e tutte le riunioni dovranno tenersi in videoconferenza (eccetto casi straordinari). Nel privato, invece, si tratta solo di una raccomandazione, con il datore di lavoro che dovrà incentivare il lavoro a distanza qualora le mansioni lo consentano.
Nel dpcm ufficializzato dal premier conte la scelta di chiudere lo sport dei più piccoli
Per palestre e centri estetici ancora nessuna restrizione, mentre lo sport dilettantistico locale e giovanile si ferma. Strade e piazze della movida: palla a regioni e comuni