Un passaggio di consegne tra grandi amici alla guida della Questura di Cuneo. Al posto di Emanuele Ricifari, arriva Nicola Parisi. I due hanno iniziato insieme l’avventura nel mondo della Polizia e si sono sempre tenuti in contatto. «Cercherò di proseguire nel solco tracciato da lui», ha detto Parisi nel suo primo incontro con i giornalisti. Sessant’anni, originario di Cirò Marina, in provincia di Crotone, il nuovo questore vive ad Alessandria da circa 30 anni. Sposato e padre di una figlia di 24 anni, si è laureato all’Università Federico II di Napoli, prima di entrare in Polizia e cominciare a girare l’Italia. Per anni è stato a Genova (Ufficio immigrazione), quindi ha ricoperto il ruolo di vicequestore a Novara e Bergamo, prima della parentesi a Roma nel Dipartimento centrale di Pubblica sicurezza. Dal 2017 allo scorso febbraio è stato questore di Biella, mentre negli ultimi mesi ha diretto la II Zona Polizia di frontiera per la Lombardia, a Milano. «Non potevo fare scelta migliore», ha detto con convinzione Parisi, spiegando come abbia immediatamente accettato la possibilità di trasferirsi a Cuneo. «Intanto sono ritornato a fare quello che ho sempre voluto fare, cioè il questore. Inoltre, sento la realtà cuneese molto vicina al mio modo di essere e adatta al mio carattere abbastanza riservato. So che qui c’è una qualità della vita superiore alla media: non credo che ci siano isole felici, ma penso e spero che la provincia di Cuneo possa essere meno infelice di altre». Il questore, che ha ammesso di conoscere solo in parte la Granda («Per vicinanza, sono stato diverse volte nell’Albese»), si è detto molto impressionato dal primo impatto avuto con la nuova realtà: «Chi mi ha preceduto ha lasciato una Questura molto performante e poi qui c’è una popolazione decisamente collaborativa. Dalla prima conoscenza con i miei collaboratori ho avuto ottime sensazioni, è come se fossi qui da molto tempo. A loro ho chiesto principalmente lealtà. Ho constatato un’età media forse un po’ alta tra gli operatori: questo può significare che evidentemente qui si sta molto bene e la gente non vuole più andare via». Sulle linee di azione da adottare, Parisi non si sbilancia ancora: «Prima fatemi comprendere un po’ questa nuova realtà. In questi primi giorni ho fatto molti incontri e poco altro. Non ho ancora iniziato a pensare a come sviluppare il lavoro, ma posso dire che ho una predilezione per l’attività preventiva, che giudico molto importante».