Nato in Argentina e poi esportato in Europa dall’Olanda, il footgolf si pratica su campi da golf. Niente mazze, però. Al loro posto si utilizzano i piedi. La pallina è sostituita dal pallone da calcio numero 5. Vince chi, superando ostacoli come colline, bunker, alberi, stagni, ruscelli, completa l’intero percorso impiegando il minor numero di… calci. Le varie competizioni si disputano singolarmente o a squadre, su percorsi di 18 buche (con diametro da 50 centimetri). Il footgolf è giocato, per la maggior parte, senza la supervisione di un arbitro. Il gioco si affida all’integrità dell’individuo nel dimostrare riguardo verso gli altri giocatori e nel rispettare i regolamenti. Tutti i giocatori devono comportarsi in modo disciplinato, dimostrando sempre cortesia e sportività. Una filosofia di vita che comporta il rispetto, la lealtà, l’onestà e l’autodisciplina. Nonostante ci siano classifiche e premi per quei giocatori che si distinguono tra i vari partecipanti alle gare, la vera sfida è quella tra il giocatore e il “par” del campo, cioè il numero prestabilito di colpi necessari a completare il percorso (che solitamente corrisponde a 72 colpi per 18 buche). Se un giocatore scende sotto il “par” vince, se lo eguaglia pareggia, mentre se conclude la gara con un numero di colpi superiore a esso vince il campo. Per poter praticare questa curiosa disciplina è necessario aderire a una delle associazioni sportive dilettantistiche presenti sul territorio.