Le pari opportunità passano pure dall’arte!

Agata Comandè e Maria Milazzo raccontano come a Bra si lavori per dare il meritato spazio alle donne

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Tre lettere, dal profondo significato: Wab, Women art Bra (di cui parliamo nel box a lato). In occasione del­la biennale braidese, la Rivista IDEA ha avuto il piacere di chiacchierare con Agata Co­mandè, presidente della Con­sulta per le pari opportunità di Bra e con Maria Milazzo, tra le promotrici della Wab, nonché consigliere comunale di Bra con delega alle pari opportunità. 

Presidente Comandè, donne, arte e una voglia incredibile di continuare a “costruire”. Sono questi gli ingredienti che contraddistinguono questa manifestazione?

«Abbiamo vissuto un’edizione molto particolare, dovuto all’emergenza sanitaria, ma sono e siamo felici di averla portata a casa. Edizione straordinaria e da ricordare, per la prima volta abbiamo ospitato artiste straniere, così come un’installazione di formato cartolina  provenienti da donne di tutto il mondo. Una mostra nella mostra, insomma. 90 artiste, in totale, sono state protagoniste con le loro opere al Movicentro. Abbiamo creato uno spazio espositivo, importante. Il mercato dell’arte si rivolge soprattutto al mondo maschile. Noi abbiamo voluto dare un’opportunità significativa alle donne». 

Cosa lascia questo evento?
«La Wab ha testimoniato quanto l’animo femminile sia ricco, perché si è potuta vedere la diversità di espressione artistica. Nella donna la creatività è sempre stata vista con sospetto, ma l’animo femminile è un pozzo di ricchezze. Le vincitrici sono state votate dal pubblico che ha visitato la mostra, proprio perché abbiamo voluto creare un filo diretto con opere e artiste, mettendo l’aspetto emozionale, al primo posto. Nonostante il momento, abbiamo registrato circa 1.000 visitatori e 300 opere partecipanti: numeri davvero importanti.

In che modo la Consulta da lei presieduta aiuta le donne?
«La Consulta braidese per le pari opportunità, essendo un organo consultivo, dà un aiuto per superare le difficoltà nelle disparità di genere. Il nostro lavoro è grandissimo, ma non vogliamo focalizzarci solo sugli aspetti negativi. Parliamo di violenza di genere e lo facciamo con forza e determinazione. Però, abbiamo un progetto educativo volto ad aiutare le donne a migliorare se stesse. Non si può aspettare che l’uomo o la società cambi, è la donna stessa che deve pretendere il rispetto e il riconoscimento del proprio ruolo. Svi­luppando consapevolezza, au­tostima, forza interiore. La stessa Wab testimonia come la donna abbia una dimensione artistica da salvaguardare, da mettere in evidenza, da coltivare».

Consigliere Milazzo, come interpreta la sua delega alle pari opportunità?

«Essere consigliere comunale significa rappresentare appieno, la comunità locale. Mi sento una grande responsabilità, perché in questo ruolo si può incidere e lasciare il segno nella comunità di oggi. La delega alle pari opportunità è una responsabilità rilevante e il lavoro della Consulta costituisce uno strumento im­portante per far valere i diritti delle donne. Già nell’Ammini­stra­zione Sibille mi era stato affidato questo incarico, molto gratificante che il sindaco Fogliato ha deciso di confermarmi.  Bra lavora e ha sempre lavorato bene per le pari opportunità. Una città che ha fatto molto, sia nella precedente Amministra­zione che in quella che si è insediata l’anno scorso. Sono sempre stata attenta ad ascoltare tutte le associazioni e a dare il mio contributo affinché fossero messe in piedi le tante iniziative che in questi anni si sono susseguite. In una Con­sulta c’è davvero tanto lavoro e sono le donne stesse che devono volere e pretendere un cambiamento. Ma, devo dire che di strada ne abbiamo fatta parecchia e le soddisfazioni non sono mancate. Però non ci dobbiamo fermare. L’ingresso di Luca Galuppo all’interno Consulta, è stato un grande risultato per noi. Io, e ovviamente non solo io, credo molto nella parità tra uomo e donna. La Wab è nata contraddistinta da grande spirito di collaborazione. Grande, grandissimo risultato quello ottenuto dall’edizione 2020, per la quale si è vissuto una momento di chiusura molto intenso e una bellissima, seppur contingentata, cerimonia di premiazione. Come Consulta, credo che possiamo ritenerci orgogliosi di quanto fatto fino ad adesso».