“Certe attività al chiuso possono continuare e noi che operiamo all’aperto dobbiamo fermarci: è un’ingiustizia”. Si sentono discriminati gli ambulanti cuneesi. Chiedono di poter lavorare, perché “questo nuovo stop decreterebbe la morte di un intero settore”. Dopo i commercianti dei pubblici esercizi, in piazza Galimberti, a Cuneo, questa volta sono scesi gli ambulanti della Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti): in maniera pacifica, si sono ritrovati nel luogo dove ogni martedì va in scena uno dei mercati più importanti del Piemonte, per protestare contro le scelte del Governo.
Intorno ad un unico, simbolico banco, e dietro ad un grande striscione posto all’ingresso di piazza Galimberti (“Mercati dimenticati e discriminati”), i circa 80 manifestanti presenti hanno voluto far sentire la loro voce, espressa attraverso tanti cartelli: “Non vogliamo carità, ma lavorare”, “Ci uccidete più del Covid”, “Il mercato non si tocca”, “Se non di Covid moriremo di fame”, “Non ci sono commercianti di serie B”, “Così si crea concorrenza sleale”. Concetti chiari e domande ben precise poste al Governo: “Perché i supermercati ed altri negozi che operano al chiuso possono restare aperti, mentre noi siamo costretti a chiudere?”.
“Ci sentiamo discriminati – spiega la vice presidente provinciale della Fiva Roberta Baudino, che fa anche parte della Giunta nazionale -: noi lavoriamo all’aperto e abbiamo dimostrato di poterlo fare in sicurezza, ma siamo costretti a guardare gli altri. Questo è il periodo migliore per noi, così si decreta la morte di una categoria intera”. “Chiediamo solo di poter lavorare – aggiunge il presidente provinciale Fiva Gualtiero Chiaramello -: abbiamo i magazzini pieni, questa situazione è insostenibile. Mi chiedo dove ci vogliano portare con queste scelte scellerate”. In prima fila, al fianco degli ambulanti, il presidente provinciale di Confcommercio Luca Chiapella insieme al direttore Marco Manfrinato: “Il martedì a Cuneo solitamente ci sono 350 banchi – commenta Chiapella -: questa è gente che si sveglia tutti i giorni all’alba per lavorare. L’ultimo Dpcm dà la possibilità alle grandi strutture di andare avanti, mentre ferma i più piccoli: manca il rispetto per il lavoro ed il sacrificio. La situazione è difficile, ne siamo consapevoli, ma così non va”.
Dopo aver manifestato con striscioni, bandiere e cartelli, gli ambulanti si sono fatti sentire con i clacson dei loro furgoni e camion, prima di un lungo e sentito applauso.
Ai nostri microfoni, ecco le parole del presidente di Confocmmercio Cuneo Luca Chiapella e dei rappresentanti Fiva provinciali Gualtiero Chiaramello (presidente) e Roberta Baudino (vice presidente e membro della Giunta nazionale).