A distanza di pochi giorni il Governo ha emanato gli ennesimi Dpcm, ovvero i decreti del Presidente del consiglio dei Ministri, prima (il 24 ottobre) per limitare fortemente l’operatività (soprattutto in termini di aperture e dei relativi orari) di moltissime attività e poi (il 3 novembre) per (ri)chiudere intere parti del territorio nazionale, tra cui la nostra Regione, inserita nella cosiddetta “zona rossa”. La questione ha sollevato un fiume di interrogativi e di fortissimi malumori, tra gli operatori economici e sociali coinvolti dai provvedimenti, nonché tra gli stessi cittadini, alcuni dei quali si ritengono ingiustamente ed immotivatamente rinchiusi in casa e privati delle loro libertà fondamentali. Ne abbiamo parlato con l’avvocato braidese Alberto Rizzo, cassazionista e direttore generale dell’Accademia di educazione finanziaria, che ha formulato alcune osservazioni in merito alla legittimità di questi interventi.
L’opinione di Alberto Rizzo – L’ennesiomo DPCM – Io la penso così
Sono tante le ragioni per le quali gli ultimi provvedimenti hanno sollevato forti malumori e grandi interrogativi