Il tartufo bianco d’Alba è tra i protagonisti indiscussi dell’autunno piemontese: l’ingrediente più intrigante e fascinoso delle tavole di questa stagione ha ormai conquistato gli chef di tutto il mondo e incontra oggi un’altra importante categoria, quella dei “bartender” (baristi specializzati nella preparazione di cocktail), grazie al progetto dell’Ente Fiera del tartufo in collaborazione con Giulio Cocchi, azienda che dal 1891 produce aperitivi a base di vino e bollicine, vermouth e spumanti tradizionali del Piemonte. Dal fondatore, la casa vinicola ha ereditato anche un’inesauribile vivacità e una ricerca qualitativa che l’ha portata a essere conosciuta e apprezzata in cinque continenti. Tutti i prodotti Cocchi sono a base di vino e le ricette sono quelle di una volta, codificate sulla base dalle intuizioni dello stesso Giulio Cocchi.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di sposare i gusti dei vini aromatizzati, in particolare del vermouth di Torino, con il sapore inconfondibile del “tuber magnatum Pico”, attraverso ricette ufficialmente riconosciute da Ente Fiera e Cocchi.
Il progetto unisce idealmente due città piemontesi: Alba, capitale internazionale del tartufo bianco, e Torino, capitale del vermouth, passando per Asti e Barolo. Due prodotti di assoluta eccellenza, il vermouth di Torino e il tartufo bianco d’Alba, riuniti in un ricercato cocktail ideato dal barman Maxim Schulte, undicesimo e ultimo “head bartender” dell’American bar del Savoy di Londra, attualmente alla guida del Cocktail bar al Kol restaurant di Marylebone. Nasce così, nella capitale del Regno Unito, la ricetta “Alba-Torino”, un cocktail dove lo storico vermouth di Torino infuso con il tartufo bianco d’Alba si unisce al Barolo chinato Cocchi, che nasce proprio come il tartufo dal cuore delle Langhe, e al London dry gin per un risultato dai profumi e dai sapori ricchi, avvolgenti e inebrianti. È una ricetta volutamente minimalista, ma di grande efficacia e replicabile anche nei ristoranti che dispongano dei quattro ingredienti originali richiesti, con la certezza di ottenere un ottimo cocktail stagionale di alto livello.
A Milano, intanto, Guglielmo Miriello, “bar manager” del Ceresio 7, raccoglie l’ispirazione e propone “Italian gentleman, cocktail”, complesso, dal profilo armonico, morbido, robusto, nel quale emergono le note lievemente amaricanti dei fiori di genzianella (nel Cocchi americano) e della corteccia di china (nel Barolo chinato), intrecciate sapientemente a quelle del tartufo lamellato sul momento.
Si conferma così, ancora una volta, la versatilità sia del tartufo che dei vini aromatizzati piemontesi di Cocchi, perfetti anche nell’abbinamento con ingredienti non canonici: spunti per realizzare nuovi cocktail e nuove proposte di cocktail “gastronomici” all’insegna della creatività e della piemontesità. Al seguente link è possibile visualizzare i video per la realizzazione delle ricette:
https://bit.ly/34XeIQZ.
Chi vorrà cimentarsi nella sfida di utilizzare il tartufo bianco d’Alba come ingrediente di un “drink” prezioso ed esclusivo, potrà inviare la sua ricetta completa di foto in alta risoluzione, eventualmente affiancata da un filmato realizzato “ad hoc”, agli indirizzi di posta elettronica dell’azienda Cocchi e dell’Ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba: [email protected] e [email protected]. Le migliori proposte verranno pubblicate sui “social” di Giulio Cocchi e della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba.
Il tartufo bianco si lega ai vini aromatizzati per dare vita a due cocktail dal sapore unico
La collaborazione tra l’Ente fiera del “Tuber magnatum pico” e l’azienda Giulio Cocchi ha portato alla nascita di un paio di ricette esclusive che si preannunciano rivoluzionarie