È fondamentale che nella Legge di Bilancio 2021 siano previste forme di sostegno sul piano fiscale per i produttori di carne suina attraverso l’aumento della percentuale di compensazione IVA fino al 10%. Lo chiede Coldiretti alla luce della pesante crisi generata dall’emergenza Covid, che sta colpendo le aziende suinicole del nostro territorio.
Secondo Coldiretti sono oltre 100.000 i posti di lavoro in Italia messi a rischio dalla crisi delle stalle italiane dove si allevano i maiali per le pregiate produzioni di prosciutti e salami DOP. Una crisi che non risparmia la Provincia di Cuneo, dove la filiera suinicola conta 800 aziende e quasi 900.000 capi, destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale.
“Il prezzo dei suini si è ridotto da marzo a giugno di oltre il 36%, e da ottobre a novembre di oltre il 17%, con una tendenza che è strettamente collegata alla chiusura e alla limitazioni della ristorazione: perdite così importanti mettono a rischio la tenuta stessa dell’intero sistema di allevamento e trasformazione, tenuto conto della destinazione di oltre l’80% dei suini nazionali a salumi di eccellenza DOP” evidenzia Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
A preoccupare gli allevatori è anche il rischio di ingresso della peste suina africana sul nostro territorio, contro la quale – rimarca Coldiretti Cuneo – è necessario tenere alta la guardia con il blocco delle importazioni di animali vivi da zone che possono rappresentare una minaccia e con un contenimento più efficace dei cinghiali, tra i principali veicoli di contagio. Un altro elemento di crisi è rappresentato dall’invasione di carne tedesca e nordeuropea che ha fatto crollare i prezzi in Italia dopo che la Cina ha limitato le sue importazioni dalla Germania mentre ancora troppe limitazioni pesano sulla vendita dei prodotti Made in Italy al gigante asiatico.
“Rispetto a questo scenario – conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – è necessario intervenire con urgenza con nuove risorse a sostegno dell’intero comparto suinicolo, che può contare adesso sull’entrata in vigore dell’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su salami, mortadella, prosciutti e culatello per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana”.