Al Lions Club Carrù-Dogliani, giovedì sera della settimana scorsa, si è parlato di eventi sismici e sistemi di sicurezza nella costruzione di immobili, con l’arch. Angelo Ravotti, socio del L.C. “Fossano e Provincia Granda”, officier distrettuale e docente di “Costruzioni” da oltre trent’anni all’Istituto di Istruzione Superiore “Baruffi” di Mondovì, accompagnato dalla signora Anna.
Il meeting, dal titolo “La sismica per i non addetti ai lavori”, si è tenuto al Ristorante “Il Borgo” di Carrù, presenti moltissimi soci, fra cui gli officier distrettuali del Club, Paolo Navello e Rossella Chiarena e il socio del L.C. Cuneo, Franco Gogna e gentile signora.
Dopo la presentazione della serata da parte della Cerimoniera, Paola Porta, il saluto del Presidente, Giorgio Colombo: «L’ambiente fa parte del “Progetto Terra – Le nuove sfide per il lionismo, dalla storia al futuro sostenibilità”, che con la fame nel mondo e ruolo della robotica, è stato scelto come tema di Studio Nazionale 2016/2017.
E il nostro Club, per celebrarlo, dopo aver organizzato l’incontro precedente sul tema dei rifiuti e come fare per favorire il riciclo, questa sera affronta quello dei terremoti. Per spiegarcelo abbiamo voluto dare spazio ad un socio Lions, per permettergli di mettere al servizio di tutti, la sua esperienza».
Prendendo la parola – al termine della conviviale – l’arch. Angelo Ravotti ha fornito alcuni dati: «Il pericolo sismico – ha spiegato – dipende dalla natura dei luoghi, ovvero per il valore esposto e per la natura dei luoghi».
Ed ha mostrato una serie di “slides” a cominciare dalla mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale, mettendo in evidenza cosa soprattutto, dopo gli eventi catastrofici del Centro Italia, abbiamo più volte visto sia in Tv sia sui quotidiani. Ovvero come la pericolosità e il rischio seguano soprattutto il corso della fascia appenninica, interessando 725 comuni parzialmente ad alto rischio sismico, col coinvolgimento di 21 milioni di italiani, abitanti in aree con rischio sismico medio e altri tre milioni, in aree ad alto rischio sismico interessando sei milioni di edifici. È poi seguita la spiegazione di come i terremoti siano causati da uno scivolamento di faglie: trascorrente, (ovvero movimento trasversale), diretta (verso il basso) e inversa (verso l’alto).
«I terremoti così frequenti nell’Italia Centrale generati da queste faglie, collegate fra loro in un rapporto dinamico. – Ha aggiunto l’arch. Ravotti – Si ritiene che il terremoto del 26 ottobre scorso sia “sicuramente collegato a quello del 24 agosto scorso nel Reatino.
Ogni terremoto che avviene nell’Appennino può interessare “tante faglie diverse” tutte generalmente orientate nella direzione che va da Nord-Ovest a Sud-Est.
Il risultato è un movimento di tipo estensionale, ossia una sorta di ‘stiramento’ della crosta terrestre dall’Appennino ha un allargamento dell’Italia Centrale.
È un fenomeno che avviene in modo graduale ma inesorabile, ad una velocità di qualche metro per millennio, lungo tutto l’arco che va dalla Lunigiana allo Stretto di Messina. La faglia che si è attivata il 26 ottobre, per esempio, non aveva mai dato chiari segnali di attivazione, nè se ne avevano notizie certe sulla base dei terremoti storici».
Quindi ha fornito una serie di indicazioni sulla situazione attuale dal punto di vista legislativo, volte a sviluppare una cultura sismica e quindi arrivare alla prevenzione.