Bra: città d’elezione per l’hockey in Italia

Sbarcato sotto la Zizzola 60 anni fa, ha regalato grandi gioie sia nel femminile che nel maschile

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Chi conosce poco il mondo dello sport probabilmente non sa che Bra può vantare una tradizione hockeistica di prim’ordine, a livello nazionale e non solo. 
L’HF Lorenzoni Bra (Serie A1) in campo femminile, la Be­ne­venuta e l’Hockey Club Bra (Serie A1) in campo maschile, hanno fornito più di una circostanza per gonfiare il petto.
L’hockey su prato è arrivato sotto la Zizzola grazie all’intuizione e al­l’impegno dell’imprenditore braidese Augusto Lorenzoni, che ha dato il nome all’impianto hockeistico braidese, in viale Madonna dei fiori, e del campione sportivo Attilio Bravi (cui è stato intitolato il complesso del Bra calcio), agli inizi degli anni Sessanta.
Da allora ad oggi 16 scudetti su prato e 20 “indoor”, 9 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane, 1 Scu­detto indoor Under 21, 10 scudetti prato e 5 indoor con l’Under 18, 2 scudetti prato e 6 indoor con l’Under 16, 7 scudetti prato e 1 indoor con l’Under 14, un titolo prato con l’Under 12, per l’HF Lorenzoni (fondata nel 1967).
Ottimo palmares anche per l’Hc Bra, che quest’anno festeggia il sessantesimo dalla fondazione: 8 scudetti su prato e 8 “indoor”, 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane e tanti titoli giovanili.
Per parlare delle neroturchesi della Lorenzoni, presieduta da Giuseppe Calonico, la Rivista IDEA ha contattato il direttore tecnico Silvia Brizio.

Che 2020 è stato per l’HF Lorenzoni?
«Era partito benissimo con la conquista del ventesimo titolo “indoor” proprio a Bra. Poi, con la trasferta a Siauliai in Lituania per la Coppa Europea indoor che ci aveva visto, sì faticare, ma comunque mantenere la categoria dopo aver fronteggiato squadre del calibro delle campionesse di Lituania, Svizzera, Turchia e Francia. Siamo ancora riuscite, ai primi di marzo, a battere il Cus Torino e il Pisa e ad aggiudicarci una finale di Coppa Italia, purtroppo mai disputata. Così, anche per come altre gare di un campionato che, per via del Covid-19, è stato spostato nel 2021».

Quali sono le sue e le vostre prospettive per il 2021?
«Sono e siamo in attesa di ripartire, a fine febbraio, con qualche dubbio e tante speranze. Le due campionesse straniere, Raquel Huertas e Luciana Galimberti hanno cambiato squadra. Il presidente Calonico, in accordo con il tecnico Gualtiero Berrino, sta preparando un team competitivo perché è necessario guardare avanti e supportare il ricambio generazionale. Le chiavi della porta sono state affidate ad Alina Fadieieva, nazionale ucraina ed ex pezzo forte dell’Amsicora Cagliari. Per sostituire Huertas, si guarda con insistenza a Buenos Aires. Sono fiduciosa, le ragazze faranno bene e abbiamo tanta voglia di portare a casa risultati importanti!».

Accanto alla compagine femminile, nella città della Zizzola è radicata anche una formazione maschile del presidente Giuseppe “Pino” Palmieri. Il suo è un curriculum di tutto rispetto: ex giocatore ed ex allenatore dei gialloneri, con un passato da consigliere nazionale Federhockey.

Presidente Palmieri, ci racconta il 2020 dell’HC Bra?
«Agonisticamente molto valido! Abbiamo vinto, alla Li­bellula Arena di Bra, l’ottavo scudetto “indoor” della nostra storia. Con l’algoritmo (calcolato dopo la sospensione definitiva a causa del primo “lockdown” ndr), invece, ci siamo classificati secondi nel prato, alle spalle dell’Amsicora Ca­gliari. Per quanto riguarda il 2020-2021, possiamo contare sul nazionale egiziano Hossam Gobran, sul “bomber” ucraino Andrii Koshelenko, sui forti fratelli Francesco e Lorenzo Padovani, su una nostra matrice di giocatori che gravitano nella Nazionale azzurra, sull’allenatore-giocatore e capitano Priyesh Bhana, sull’esperienza di Loris Perelli. L’indoor 2021 è saltato a causa del Covid, mentre la stagione al­l’a­perto riprenderà a mar­zo. Su prato, abbiamo fatto un’ottima prima parte di stagione (5 vittorie su 5 partite disputate, ndr)».

Se deve tracciare un bilancio degli ultimi anni?

«Negli ultimi 20 anni, in campo maschile e in Italia, siamo la società che ha vinto di più! Gra­zie ad un’accurata selezione fatta sulla qualità dei singoli giocatori».

Il futuro dell’hockey italiano?
«Le donne hanno raggiunto traguardi incredibili, gli uomini hanno ottenuto buoni risultati. Nei ranking mondiali, come Italia, siamo risaliti molto. Il 15 febbraio ci saranno le elezioni delle Federho­ckey, con il rinnovamento del cosiddetto pacchetto politico. Però, il futuro lo vedo incerto e non so cosa accadrà».