Uno sport seguito da 1,4 milioni di italiani

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Il “gaming”, ovvero il mondo dei videogiochi, è ormai diventato un fenomeno di interesse e rilevanza internazionale. Alcune ricerche han­no certificato come nei primi dieci mesi del 2020, Twitch, la piattaforma di “streaming” istantaneo di contenuti le­gati ai videogiochi detenuta da Ama­zon, abbia collezionato oltre 13 miliardi di ore di visualizzazioni, con un aumento del 60% rispetto al 2019. In Italia sono 1,4 milioni gli utenti che seguono attivamente eventi di “e-sport”, una piccola percentuale in un mercato dominato da giochi di avventura ed azione. «Ogni videogioco si fonda sulla matematica e sulla presenza di algoritmi. Gli appassionati amano connettersi a queste piattaforme proprio per scoprire i trucchi dei più forti e, perché no, per seguire le loro carriere», spie­ga Pietro Lorusso, giocatore professionista di videogiochi che fa parte della squadra allestita dal Sas­­suolo calcio per prendere parte al campionato di Serie A virtuale. Oltre alle semplici vendite, i principali introiti ri­guardano i contenuti trasmessi dai cosiddetti “streamer” e sponsorizzati da grandi multinazionali e i pre­mi assegnati dai tornei più grandi. «Guardando agli “e-sport”», conclude Lorusso, «il Mon­diale di Fifa 21 ha un montepremi di 250 mila dollari. I tornei principali di Fortnite, il videogioco non sportivo più in voga, mettono invece in palio circa 15 milioni di dollari al mese».