Numerosi i soci Rotary e i loro amici che si sono riuniti in modalità telematica per ascoltare Giuseppe Tardivo, professore onorario di economia e gestione delle imprese dell’Università di Torino e Gianluigi De Marchi, giornalista finanziario. Tra i presenti, anche i past governatori dei Distretti 2032 e 2031 rispettivamente Ines Guatelli e Giovanna Mastrotisi, nonché Silvia Scarrone, prossimo governatore del Distretto 2032, oltre ai presidenti del club di Imperia, Giampiero Ciavattini; di Albenga, Anna Maria Rebuttato; di Genova Nord, Pierluigi Percivalle; di Cuneo, Luigi Salvatico; di Lugano, Franco Negri; di Bra, Alberto Bielli; di Acqui Terme, Ivo Puppo e di Rivoli, Adolfo Cervino. Collegati anche alcuni studenti universitari del Campus di Management e Economia-sede di Cuneo. Hanno partecipato anche Gianni Ostanel e Roberto Pecchinino, presidenti, rispettivamente, del Lions Club Sanremo Host e Lions Club Matuzia.
La conviviale si è fregiata del patrocinio della Città di Sanremo e si è svolta con l’adesione della Società Italiana di Management e del Campus di Management e Economia-sede di Cuneo. Dopo gli iniziali saluti del vicesindaco di Sanremo, Costanza Pireri e del Governatore Giuseppe Musso, il presidente del Club sanremese, Maurizio Foglino, ha dato l’avvio ai lavori.
Nella sua relazione intitolata: “Ripartire verso una nuova mentalità: i giovani di fronte alle sfide del futuro” Giuseppe Tardivo ha evidenziato il cambiamento al quale le aziende dovranno adeguarsi per mantenere la propria competitività, affermando che: «la crisi in atto consegna due lezioni fondamentali. La prima concerne la necessità di affinare e sviluppare strumenti di indagine che possano soddisfare le esigenze conoscitive dei “policy makers” in modo efficace, nonostante il contesto dominato da forte incertezza. La seconda importante lezione riguarda la necessità di coordinamento a livello internazionale per la definizione e l’attuazione di misure di contrasto alla crisi adeguate e tempestive. La collaborazione internazionale è indispensabile anche per mitigare i rischi al ribasso derivanti dalle tensioni geopolitiche a livello globale, accentuate dalla crisi Covid-19 e per contenere le ripercussioni derivanti dall’uscita del Regno Unito dall’Unione senza un accordo».
Le parole chiave di questa trasformazione obbligata emerse nel corso della relazione sono: digitalizzazione, ambiente, etica del lavoro e dell’impresa, centralità della persona umana. La trasformazione digitale sarà inevitabile e necessaria per mantenere competitiva un’azienda. L’impresa dovrà essere considerata come un sistema, cioè un insieme di relazioni e interrelazioni tra i vari elementi che lo compongono (“stakeholder”). Gli orientamenti fondamentali per il successo dell’impresa nel futuro post Covid sono cinque: sintonizzarsi sulle abitudini dei consumatori; riorganizzarsi per una resilienza globale; rafforzare le risorse per cogliere nuove opportunità; sviluppare la tecnologia per rafforzarsi e crescere; rivitalizzare i settori di mercato. L’impresa non dovrà essere orientata esclusivamente al profitto ma alla “creazione di valore” nell’interesse della collettività. L’ambiente sarà la vera sfida, anche economica, che ci attenderà in un prossimo futuro. In questo percorso di trasformazione sarà fondamentale il ruolo delle banche.
Tra gli esempi imprenditoriali citati: Brunello Cucinelli, ma anche Adriano Olivetti e Michele Ferrero, precursori di una straordinaria visione d’azienda dove il profitto deve essere reinvestito a beneficio della comunità.
Di altrettanto interesse la relazione di Gianluigi De Marchi secondo il quale dovranno essere immessi capitali pubblici “a fondo perduto” nelle imprese e questo per non gravarle di oneri finanziari insostenibili, dovranno essere realizzate infrastrutture, potenziati i servizi pubblici a partire dall’istruzione, dalla sanità e dalle comunicazioni.
Secondo il relatore il modo più semplice è quello di emettere titoli di Stato senza scadenza, cioè “irredimibili” che non costituiscono debito e che offrono una rendita perpetua ai sottoscrittori. In questo modo si potranno attirare ingenti capitali non solo dei privati ma anche di investitori istituzionali, sia nazionali che esteri.
Questo consentirebbe, dosando le emissioni, non solo di raccogliere capitali freschi, ma anche di ridurre gradualmente il debito esistente, riducendo il rapporto debito/Pil.
Utile conviviale del Rotary dedicata ai temi economici
In molti hanno partecipato all’incontro online del club di Sanremo con relatori Giuseppe Tardivo e Gianluigi De Marchi