Non lo lascio solo per riconoscenza

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Gentile allegro chirurgo, se mi guardo allo specchio vedo una donna che dovrebbe essere contenta di quel che ha e invece non ci riesce fino in fondo. Devi sapere, caro chirurgo, che non più tardi di un anno fa ero nella fase peggiore di una malattia dalla quale era più che possibile che non uscissi viva, a maggior ragione perché affrontata nel bel mezzo di una pandemia mondiale. Non scendo troppo nei dettagli, perché non serve e penso che ognuno abbia un’idea perlomeno vaga. Serve però che ti dica che il mio fidanzato mi è stato accanto ogni momento libero e non solo. Si è preso tutte le ferie che aveva a disposizione per stare con me, portarmi a far visite, assistermi durante alcuni ricoveri in ospedale, mi ha sostenuto quando ero a un passo dall’arrendermi, ha trovato la forza di farmi ridere quando non c’erano che motivi per piangere. Se ce l’ho fatta è merito certo dei medici e non da meno di una bella dose di fortuna, ma mi sento di dire che il sostegno del mio fidanzato è contato almeno altrettanto.
Non lo ringrazierò mai abbastanza per quello che ha fatto per me, ma il punto è che non lo amo più.
Non lo amavo più già prima di stare male, tanto che da un po’ mi interrogavo sul futuro del nostro rapporto. Prima che mi decidessi a rompere, però, si è manifestata la malattia. Appena preso atto del mio male, gli ho detto chiaramente che lo avrei capito se avesse preso una strada diversa e che anzi mi sarei sentita più serena liberandolo da quel peso.
Lui non ci ha pensato nemmeno un secondo e ha centuplicato il suo amore e il suo affetto nei miei confronti. Ora che sto bene e tutto lascia pensare che posso avere ancora una vita normale, lui ritiene, com’è lecito che sia, che io la voglia passare con lui, questa vita normale, per amarlo e rispettarlo finché morte non ci separi. Io lo rispetto e stimo più di ogni altra persona al mondo, gli voglio un bene dell’anima, ma non lo amo più. Dopo tutto quello che ha fatto per me, però, non me la sento di lasciarlo e sto riflettendo sulla possibilità di ripagare quel che ha fatto per me cercando di renderlo felice.
Elisa (Torino)