Con un decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il vivaio regionale “Gambarello” che ospita il Centro di Castanicoltura di Chiusa Pesio (foto sotto) è stato riconosciuto idoneo come “centro per la conservazione per la premoltiplicazione” e come “Centro per la premoltiplicazione” per la specie “castanea sativa Mill”. Si tratta di un passo particolarmente importante, un risultato molto positivo per il quale va il merito alla Regione, al Disafa dell’Università di Torino e al Comune di Chiusa Pesio. «Il Centro diventa il punto di riferimento nazionale per la filiera vivaistica del castagno», sottolineano Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, presidente nazionale Uncem.
Il Centro ospitato dal Vivaio Gambarello è cresciuto a partire dal nocciolo originario, il “castanetum” (impiantato nel 2003). «Oggi ospita la collezioni di cultivar e specie di castagno più ampia al mondo», spiega Gabriele Beccaro, docente del Disafa, esperto di castanicoltura. «Il Centro è un vero e proprio scrigno dell’agrobiodiversità del castagno, visitato da Cina, Giappone, oltre che da tutt’Europa. Ha una sede fisica a Chiusa di Pesio, ma non opera solo nei perimetri della sede fisica, conduce e promuove attività di ricerca, “networking”, l’informazione degli attori che operano in castanicoltura, agendo a livello regionale, nazionale e internazionale. A settembre 2019 è stato incluso tra i “partner” della rete europea del castagno Eurocastanea. Il lavoro continua e traguardi come questo ci lanciano, ci stimolano verso nuovi obiettivi, alla stregua di quello sancito dal decreto oggi».