Dopo il progetto pilota messo a punto dal Comune di Alba, l’associazione nazionale Città del Vino rilancia e prepara per l’estate 2021 la prima vendemmia turistica su scala nazionale, dal Piemonte alla Sicilia. Lo scorso anno l’amministrazione albese ha voluto regolamentare la vendemmia turistica e didattica attraverso la stipula di un protocollo d’intesa con le principali associazioni agricole, l’Ispettorato del Lavoro e lo Spresal, servizio di prevenzione e sicurezza, poi adottato anche dalle province di Asti e Alessandria. Ora il progetto arriva sul tavolo dei sindaci di 460 comuni italiani a vocazione vitivinicola ed enoturistica e per tantissimi altri paesi-simbolo del vino italiano di qualità, riuniti nell’associazione nazionale Città del Vino. Il protocollo qualifica la vendemmia turistica e didattica come attività integrativa e connaturata allo sviluppo turistico del territorio. Si tratta, in sintesi, di attività non retribuita, ristretta a poche ore e non oltre l’arco della giornata, rivolta a un pubblico attento di turisti enogastronomici, legati al soggiorno nelle strutture ricettive del territorio oppure in visita giornaliera alle cantine. «Negli ultimi anni sempre più enoappassionati hanno espresso il desiderio di poter vivere l’emozione del taglio dei grappoli e sperimentare uno dei momenti più importanti dietro alla nascita di un vino. Per offrire ai turisti di Langhe e Roero anche questa esperienza, il Comune di Alba ha deciso di farsi promotore di un protocollo che, con poche e semplici regole, potesse garantire sicurezza e rispetto delle normative», spiegano il sindaco di Alba Carlo Bo e il consigliere comunale con delega all’Agricoltura Mario Sandri.