Protagonista (suo malgrado) del recente caso (per fortuna) di buona sanità è la paesanese Lucia Lorenzati (nella foto a destra), 28 anni, madre di Chantal e in attesa del secondo figlio.
Lucia, ha mai avuto alcun sentore della sua patologia?
«No, il mal di testa l’ho sempre avuto normale, nulla di così forte e nemmeno di frequente. Non sono mai stata una di quelle persona che assume molti farmaci, in generale».
Come si è accorta che qualcosa non andava?
«Ho iniziato ad avere un forte mal di testa mentre mi stavo facendo la doccia la mattina di Natale, subito dopo aver scartato i regali con la mia prima figlia e con mio marito. Pensavo fosse un mal di testa “passeggero” e invece col passare delle ore è peggiorato. È diventato insopportabile».
Cosa ha pensato in quei momenti?
«Non sapevo cosa stesse succedendo, speravo non fosse nulla di grave. Sono una persona che in linea di massima è sempre stata bene, perciò pensavo fosse niente di cui doversi preoccupare».
È sempre stata lucida?
«In un primo momento sì, dall’ora di pranzo in avanti, invece, ero in stato confusionale, penso di poter dire incosciente».
Hanno portato a termine un’operazione complessa in maniera stupenda. Come ripensa a quanto accaduto ora che è a casa?
«Ringrazio di cuore i medici e sono contenta di stare bene, di riuscire a essere accanto alla mia famiglia e a beneficiare dell’ottimo lavoro che hanno fatto. Sono stati attenti alla gravidanza e molto competenti, essendo un’operazione delicata e difficile».
Come si sente al pensiero che è un po’ come se le fosse stata donata la vita una seconda volta?
«È una cosa da non prendere alla leggera, che mi induce ad apprezzare ogni singolo secondo che passa, perché ogni momento è unico e questa è un’opportunità per cercare di migliorarsi e migliorare le cose. Non capita tutti i giorni di rendersene conto».
Ha mai avuto paura?
«Sono stata leggermente ansiosa più che altro perché pensavo ai miei cari, ma ho affrontato il tutto riponendo la fiducia nei dottori che hanno saputo tranquillizzarmi più volte».
Quando ha la scadenza?
«È stato programmato un parto cesareo, per via della mia situazione agli inizi di giugno».
Avrà qualcosa da raccontare al suo piccolo?
«Eh già, lo farà magari prima la sorella Chantal che ha sette anni e mezzo, però di sicuro un giorno lo renderò partecipe, anche se è una storia non bella, ma con un bel lieto fine è lui saprà di essere protagonista di una storia particolare. Ogni storia ha la sua morale e io, come ho già detto, mi sono resa conto che il tempo è poco e bisogna cercare di vivere ogni momento come e con chi lo si desidera. Imparare ad apprezzare le piccole cose: che cosa meravigliosa».