Al Castello di Roddi proseguono i lavori di riqualificazione che daranno una ulteriore, nuova, vita al maniero e alla torre: Regione Piemonte e Comune hanno infatti siglato, nei giorni scorsi, un accordo di programma per finanziare i lavori di restauro di uno dei più importanti patrimoni architettonici piemontesi sotto l’egida dell’Unesco. Nello specifico, saranno messi in sicurezza i collegamenti interrati del castello ma anche della torre; previsti, inoltre, interventi sulle parti affrescate a completamento di opere già iniziate e da portare a compimento. Il costo complessivo del progetto di riqualificazione e valorizzazione ammonta a 2.050.000 euro, 2 milioni dei quali saranno a carico della Regione Piemonte e 50mila a carico del Comune di Roddi.
Il piano di interventi è stato presentato attraverso una conferenza promossa proprio nei locali del castello, alla quale hanno partecipato i vertici della Regione Piemonte, oltre ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Roddi, dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.
A margine dell’evento, abbiamo colloquiato con il sindaco di Roddi, Lorenzo Prioglio.
Sindaco, finalmente una bella notizia dopo le tante nubi portate dalla pandemia.
«È un momento importantissimo per il nostro paese e per l’intero territorio, al quale potremo restituire un bene di assoluto pregio storico e culturale ulteriormente valorizzato e riqualificato».
Ne beneficerà sicuramente il turismo.
«Assolutamente sì. Il maniero costituisce una risorsa preziosa per il comparto turistico locale».
La struttura, nel recente passato, ha subìto importanti interventi di riqualificazione. Quale parte del castello sarà ora interessata dalla ristrutturazione?
«Grazie al finanziamento di 2 milioni di euro erogato dalla Regione Piemonte, a cui si aggiungeranno 50mila euro stanziati dal nostro Comune, si procederà a recuperare la parte centrale del castello. Si tratta, nello specifico, della porzione di edificio di origine seicentesca compresa tra la parte già restaurata, in cui sono stati predisposti ascensore e scala a chiocciola, e il mastio».
Ci parli degli interventi.
«Verranno ristrutturati tutti e tre i piani di questa porzione di castello: le cucine storiche situate nella parte seminterrata, i locali che si sviluppano al pianoterra e quelli del piano superiore».
Quali i tempi?
«Il progetto esecutivo è stato già vagliato dalla Sovrintendenza; ora andrà individuata la ditta costruttrice e poi si potrà partire, credo nel giro di qualche mese, con le opere».
Come verranno impiegati gli spazi riqualificati?
«La parte che verrà restaurata servirà per ampliare gli allestimenti del Museo Morra, che già ospitiamo nel maniero e poi si valorizzerà i cani da tartufo, che a Roddi sono già importantissimi grazie alla presenza di una specifica università predisposta al loro addestramento».
Insomma, le opportunità per i visitatori non mancheranno.
«I turisti avranno la possibilità di addentrarsi e conoscere a fondo la filiera del tartufo, dalla “cerca” con il cane e dalla “cavatura” fino alle molteplici declinazioni in cucina».
Ecco perché è stato dato un importante risalto alla presentazione dell’accordo con la Regione Piemonte.
«Negli anni è stato messo a punto un grande lavoro sinergico con le realtà di riferimento del territorio. Il maniero, infatti, venne acquistato nel 2001 dal Comune di Roddi, con il contributo della Fondazione Crc dell’allora presidente Giacomo Oddero; poi, nel 2003, venne siglato un primo accordo di programma per la ristrutturazione con la Regione Piemonte del presidente Enzo Ghigo e le fondazioni bancarie Crc, Crt e di Alessandria, quest’ultima guidata da Gianfranco Pittatore, anche con l’interessamento dell’allora presidente della Provincia di Cuneo Giovanni Quaglia. Nel 2009 si definì un nuovo accordo, con la Regione questa volta guidata da Mercedes Bresso, con le fondazioni bancarie e l’Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo: un’alleanza che consentì di destinare alla valorizzazione del castello 3,3 milioni di euro. Ora compiamo un nuovo passo decisivo verso la riqualificazione totale del complesso. E di questo ringrazio, in particolare, il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale al turismo Vittoria Poggio, oltre a tutte le persone, i Comuni e gli enti che ci hanno sostenuto, a partire dall’Ente Fiera del Tartufo, dall’Atl Langhe Monferrato Roero e da Riccardo Corino, direttore generale di Banca d’Alba. Al termine dei nuovi lavori, resterà da sistemare il mastio, ma il traguardo finale è decisamente più vicino. Il castello si affermerà sempre di più come un autentico polo di valenza storico-artistica dedicato al tartufo, alla cultura del “tuber magnatum Pico” e all’enogastronomia».