Donne che partoriscono in anonimato | La consigliera regionale Enrica Baricco e la garante dell’infanzia e dell’adolescenza Rita Turino esprimono in Consiglio le loro perplessità sulla Legge n°1978 in discussione al Senato

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In occasione della Giornata della donna, la consigliera regionale Enrica Baricco, vicepresidente del Comitato Diritti Umani della Regione Piemonte, insieme alla Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Rita Turino intendono dare voce alle donne che hanno partorito o che partoriranno in anonimato ed esprimere la loro forte preoccupazione in merito al Disegno di Legge n.1978 in discussione al Senato sull’accesso all’identità della donna che ha deciso di partorire in segretezza.

“L’attuale legge – sostiene Baricco – prevede che una donna possa partorire in anonimato, con tutte le garanzie di sicurezza sanitaria per lei e per il bambino e che l’identità della donna rimanga segreta per 100 anni”.

Oggi si vorrebbe modificare quella legge prevedendo la possibilità per i figli diciottenni di rintracciare la madre biologica, nonché la possibilità di accedere all’identità delle donne defunte.

“Tale previsione – spiega Turino – è fortemente lesiva del diritto della donna a non veder svelata la sua identità e costituisce un pericolo per i nascituri di venire abbandonati o addirittura uccisi”.

La vicepresidente del Comitato Diritti Umani e la garante dell’Infanzia ribadiscono le ragioni espresse nell’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio regionale del Piemonte il 15 settembre 2015 “la richiesta al Parlamento di conservare l’attuale impianto legislativo relativo alla segretezza del parto perché rispetta la scelta della donna di non essere nominata e in quanto i vigenti principi sono gli unici che garantiscono le occorrenti prestazioni sanitarie prima, durante e dopo il parto alle donne che non provvedono al riconoscimento; le richieste delle persone non riconosciute alla nascita di conoscere l’identità delle partorienti dovrebbero essere accolte dai Tribunali solo nel caso in cui le donne abbiano in precedenza revocato la loro decisione ed acconsentito all’incontro”.