di Carla Benedetti
“Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo”. Questa citazione di Albert Einstein è anche l’epigrafe del libro “La letteratura ci salverà dall’estinzione” edito da Einaudi e non potrebbe essere più azzeccata. Carla Benedetti affronta uno dei problemi contemporanei più discussi degli ultimi tempi: l’autodistruzione dell’essere umano e della sua incapacità di reagire cambiando le proprie abitudini. Gli scienziati e gli studiosi, i libri, i telegiornali, gli articoli scientifici, eccetera, hanno più volte divulgato i dati relativi all’inquinamento e al surriscaldamento globale, ma la popolazione sembra restare apatica di fronte al problema, questo perché non bastano solo le informazioni concrete. Ciò che manca oggi è il legame emotivo con quello che ci circonda, una più profonda consapevolezza di sé e della natura, questo perché la popolazione è diventata schiava dell’eccessiva produzione, di strutture economiche e di potere, ma non solo: ci sono anche fattori mentali, emotivi e abitudini che intorpidiscono i processi empatici. è fondamentale per le generazioni future che oggi si verifichi una metamorfosi e l’unico modo perché avvenga questo risveglio di massa è emozionare attraverso la letteratura, l’arte e la creatività. Già in passato, da Omero a Leopardi, si parlava della natura (i fiumi, i mari, il vento, i fiori…) come entità reali, spirituali, con le quali si scendeva a compromessi e si prendevano accordi o a cui si chiedeva aiuto; oggi si ha la tendenza a dimenticare l’importanza di casa nostra, del pianeta Terra; capita di scordare che, prima di tutto, siamo terrestri.
Forse con le parole giuste, quelle poetiche e narrative, si riuscirà a smuovere gli animi accrescendo così una maggiore sensibilità.