“Le famiglie pagano da sole il costo economico e sociale della chiusura delle scuole per il Covid”

Il Forum Famiglie di Cuneo accusa la classe politica di non aver fatto nulla per risolvere il problema

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“È passato un anno e siamo al punto di partenza. Ma questa volta la scusa della novità del Covid non è più valida, perché c’era tutto il tempo, ma soprattutto il dovere, di organizzarsi per evitare che il problema si ripetesse. Invece non è cambiato niente. Da lunedì 8 marzo gli studenti della provincia di Cuneo saranno di nuovo in Dad e le famiglie dovranno ancora una volta gestire la difficile situazione senza poter contare sull’aiuto di nessuno. Dai bambini lasciati soli a casa perché i genitori lavorano, ai problemi di connessioni, spazi e dispositivi che hanno le abitazioni, impossibilitate a trasformarsi in aule scolastiche. Senza dimenticare i danni psicologici che sta procurando sulle nuove generazioni il prolungato isolamento, di cui pagheremo un conto molto salato”. Silvio Ribero, presidente del Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo, è categorico nel denunciare l’incapacità della nostra classe politica a riorganizzare il funzionamento della scuola in era Covid, dai trasporti alle lezioni in presenza.

 

“Il paradosso – aggiunge Ribero – è che dobbiamo anche subire passivamente l’ipocrisia imperante secondo cui la scuola è la maggior causa di diffusione di contagi, dimenticando i risultati ampiamente positivi derivati dai rigidi protocolli adottati e rispettati con impegno e fatica da docenti e studenti. Mentre si fa finta di non vedere le gallerie affollate dei centri commerciali e gli assembramenti intorno ai negozi e ai locali nelle città. E tutto questo accade perché la famiglia, a differenza di altre categorie sociali ed economiche, non ha gli strumenti né il peso politico per difendersi e come al solito deve fare da cuscinetto per tutta la società, senza ristori”.

“Si continua a puntare il dito sul bersaglio sbagliato, con la conseguenza che ragazzi e famiglie sono coloro che soffrono i disagi maggiori – continua Ribero -. Ci fa piacere leggere della presa di coscienza delle difficoltà di giovani e famiglie da parte della Presidenza della Regione Piemonte e delle garanzie sui congedi parentali. Però si dimentica che non tutti hanno un lavoro che permette di assentarsi per intere settimane e comunque si tratta sempre di una retribuzione al 50%.  Per non parlare del bonus baby-sitter, come se fosse facile trovare non solo una semplice persona che badi ad un ragazzino, ma che lo sappia sostenere e guidare, perché magari non ha una certificazione di disabilità, ma ciononostante ha delle difficoltà. Non si può pensare di improvvisare, alla fine il bonus baby-sitter serve solo a chi una baby-sitter già ce l’ha”.

“Come non dobbiamo dimenticare chi di figli ne ha più di uno o due – conclude -. Anche per queste famiglie sarebbe necessario poter continuare la scuola in presenza, perché non è solo questione di risorse ma soprattutto di spazi e di fruibilità della Dad. Se ci sono insegnanti assunti per l’emergenza Covid, si utilizzino per fronteggiare queste situazioni. Facciamo veramente sentire che nessuno viene lasciato indietro, o per meglio dire, più indietro di quanto purtroppo non ci si trovi dopo un anno di presenza saltuaria a scuola. Non lasciamo che i tanti sforzi, non ultimo la vaccinazione di tutto il personale scolastico, messi in atto per garantire la frequenza, siano vanificati da situazioni estranee alla didattica in presenza”.

c.s.