Nel primo giorno di ritorno alla DAD, per tutte le scuole di ordine e grado, l’Italia delle famiglie è scesa in piazza a protestare: “La scuola è a scuola!”.
A Cuneo il ritrovo è stato alle ore 10.30 davanti al Duomo, nella zona pedonale di via Roma. Dopodiché genitori e bambini (0-12 anni), rispettando le distanze e indossando le mascherine, come disposto dalle norme di sicurezza anti Covid-19, hanno sfilato in corteo fino a raggiungere il palazzo comunale.
In semicerchio con cartelloni, striscioni, manifesti appesi al collo e soprattutto tutti muniti di flauti, campanelli, tamburelli e altri strumenti rudimentali, hanno fatto sentire il proprio dissenso verso le nuove disposizioni. Moltissimi i genitori che si sono alternati al microfono, portando le proprie testimonianze di disagio nell’affrontare la situazione.
Il pensiero comune è di “ingiustizia” per essere gli unici a pagare gli aumenti dei contagi, in quanto tutte le altre attività non sono state interrotte. Fronte comune l’idea che le scuole in sé siano sicure, perché tutti gli istituti hanno adottato le disposizioni necessarie a contenere i contatti tra gli studenti. A destare maggior preoccupazione è la chiusura degli asili nido, delle scuole materne e delle elementari, perché nella maggior parte dei casi i bambini a casa vengono affidati ai nonni, fascia maggiormente a rischio, non ancora vaccinati. Inoltre la perplessità sull’efficacia dell’apprendimento scolastico a distanza rispetto a quello in presenza, sempre per la fascia d’età dai 6 ai 10 anni.