«Un’economia senza la tutela della salute sarebbe inevitabilmente senza futuro. Condividiamo, quindi, come associazione imprenditoriale, i timori della Regione Piemonte per la recrudescenza sul nostro territorio dei contagi da Covid-19 e la scelta di mettere in campo tutte le misure necessarie per frenare la diffusione del virus. Comprendiamo, però, anche le criticità organizzative che emergono per migliaia di piccole imprese, le quali, oltre ai problemi economici scaturiti dalla pesante crisi emergenziale, devono aggiungere la difficile conciliazione tra lavoro e famiglia». Questo il commento di Luca Crosetto (a destra), presidente di Confartigianato Imprese Cuneo a seguito della notizia dello stop per due settimane alle lezioni in presenza nelle scuole cuneesi. La pandemia in questi ultimi giorni ha ripreso a mordere, portandosi dietro nuove preoccupazioni e la necessità di rimettere in campo misure drastiche di contenimento della diffusione del virus. Tra queste, il ritorno alla Dad (didattica a distanza) per le scuole, che purtroppo, soprattutto per le imprese artigiane, genera problematiche gestionali non facilmente superabili. «Per molte famiglie con figli in età scolare», sottolinea Crosetto, «la didattica a distanza significa dover ricalibrare i ritmi “lavoro-famiglia” degli adulti, magari optando per un’alternanza in modalità “smartworking”. Per la maggior parte delle nostre imprese artigiane, questa scelta diventa ulteriormente complessa. I lavori manuali, dai servizi alla persona fino all’edilizia, richiedono la presenza fisica dei lavoratori e, quindi, per la gestione dei figli in caso di Dad, si profilano ulteriori sacrifici anche di tipo economico. Anche a questo proposito, Confartigianato Cuneo, tramite i suoi livelli regionali e nazionali di sistema, sta sollecitando presso le sedi competenti l’erogazione tempestiva di adeguati ristori che possano alleviare alle imprese i disagi profondi causati dal perdurare dell’emergenza sanitaria».