La prospettiva concreta di recupero dell’area urbanistica corrispondente all’ex ospedale San Lazzaro di Alba va salutata con particolare favore non solo da parte della cittadinanza e dall’utenza dei servizi sanitari che vi saranno inclusi, ma anche dal mondo del commercio locale.
L’Associazione Commercianti Albesi, che attraverso azioni di coordinamento ha favorito il dialogo tra le varie parti coinvolte – l’Asl Cn2, la Regione Piemonte, il Comune di Alba e la Fondazione Crc – ritiene fondamentale che venga avviato al più presto l’iter indirizzato a cambiare il volto di una porzione centralissima della città, oggi fortemente condizionata dal quasi totale svuotamento dell’edificio ospedaliero che, nella collocazione attuale, risale alla fine del Settecento ed è pertanto un riferimento storico e anche affettivo per la popolazione di Alba e del suo territorio.
Di importanza cruciale, in questa fase, è la recente apertura della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo – nella persona del presidente Giandomenico Genta – circa la possibilità di finanziare l’opera di riqualificazione, dopo che le aste pubbliche indette dall’AslCn2, proprietaria dell’immobile, sono andate deserte. Per quanto attiene al capitolo determinante del reperimento risorse, la proposta di coinvolgimento della Ream Sgr – società partecipata dalle fondazioni bancarie piemontesi specializzata negli investimenti immobiliari – è certamente la notizia che rende tangibile un’idea che presto diventerà progetto.
«Molti i risvolti positivi dell’operazione – spiega Giuliano Viglione, presidente dell’Associazione Commercianti Albesi e consigliere della Fondazione Crc – ; una revisione generale della porzione urbanistica con l’abbattimento della parte più “moderna” a favore di un recupero dell’edificio storico e la costruzione di una nuova ala ad integrazione degli spazi necessari alla Casa della Salute, porterà da un lato a ospitare un servizio di pubblica utilità integrato nella nuova organizzazione sanitaria territoriale, ma comporterà anche notevoli ripercussioni sulla valorizzazione dell’intera area».
Il riferimento è agli innumerevoli servizi tra cui le moltissime specialità rappresentate negli ambulatori collocabili nella Casa della Salute, ma anche all’occasione di riscatto per una zona albese che nel tempo è stata privata del movimento di varie migliaia di passaggi quotidiani, un depauperamento legato dapprima al tribunale e poi all’ospedale, una volta aperto il nuovo sito di Verduno. «Dal punto di vista commerciale – spiega Viglione – l’area potrà certamente guadagnare in dinamismo e vivacità e quindi restituire anche economicamente quanto perso negli ultimi anni, con l’obiettivo non secondario di recuperare alla vita ed ai flussi cittadini una zona in pieno centro storico, diversamente destinata ad essere preda del degrado, con temibili ripercussioni sulla sicurezza e sull’ordine pubblico».
L’auspicio, ora, è che tutti gli attori interessati, pubblici e privati, agiscano per velocizzare i vari iter propedeutici alla realizzazione del progetto.