Pur in un prolungato anno condizionato fortemente dalle restrizioni e dall’emergenza sanitaria, c’è chi guarda ancora ai concetti di bello e buono, nel Roero. E’ la realtà di Santa Vittoria d’Alba: paese dalle mille sfaccettature, luogo di tesori conclamati e nascosti, e che -nei tempi e nei modi che le attuali regole consentiranno- merità più di una visita.
Dalla confraternita di San Francesco alla gipsoteca curata dal cittadino onorario Gioacchino Chiesa, passando per il Turriglio a valle del paese, e per il centro: ma anche per i moltissimi dettagli che rendono il paese anforiano un luogo davvero unico. E attento, oltretutto, a ciò che merita di essere valorizzato, recuperato, riportato agli onori del mondo: per un paese che si trova già catapultato nell’orbita Unesco, ed in cui i particolari possono fare la differenza.
Ultimo accorgimento, in ordine di tempo, è il pilone di via Rolfi: un punto che trova le sue prime tracce a partire dal 1746, una struttura a tre facce che risulterebbe essere stata dipinta poi nel 1845 na un pittore cheraschese.
«Il tempo ha cancellato ogni cosa – fanno sapere dall’amministrazione civica condotta dal sindaco Giacomo Badellino – ma in questi giorni si sta iniziando un percorso di rivalutazione della costruzione».
Come, nello specifico? E’ già cosa fatta la sistemazione dell’intonaco conservativo con annessa costruzione di un muretto in cemento, per delimitare e mettere in sicurezza l’area circostante. «Questa verrà poi transennata e pavimentata con pietre decorative». Ciò, offrendo lo spunto per sottolineare l’importante ruolo giocato dal volontariato in questo scorcio di Sinistra Tanaro: e sul quale il Comune, insieme alle associazioni e alla collettività intera, punta molto. Con risultati fruttuosi, peraltro.
Ma ci sarà ancora di più, a brevissimo termine, in via Rolfi: grazie all’azione del Lions Club Canale-Roero, che continua così il suo percorso di “adozione”, rilancio e restauro artistico avviato negli anni scorsi: capace peraltro, in ordine sparso, di dare nuovo lustro a simili costruzioni votive ad esempio a Ceresole d’Alba, la Trinità di Sommariva Perno (lo scorso anno, per la precisione), San Giuseppe di Castagnito, Monticello d’Alba. Ora tocca proprio a Santa Vittoria d’Alba.
Dice il portavoce Andrea Bevione, già a suo tempo leader del sodalizio roerino: «I lavori stanno procedendo compatibilmente con le restrizioni Covid. Il maestro Dino Pasquero, nostro storico socio, sta dipingendo nel suo studio le raffigurazioni sui pannelli che verranno poi applicati in loco secondo la tecnica già utilizzata in precedenti restauri».
Un partenariato di lunga data, quello del gruppo lionistico, nei confronti dell’arte “campestre”: cui l’attuale leader Giovanni Serventi ha deciso di dare continuità proprio in terra sanvittorina. E’ un Roero che tiene botta al Covid: con l’arte, con la cultura, e con la partecipazione attiva.
Paolo Destefanis