La Granda, terra ricca anche di minerali

Sono poco usuali alcuni dei ritrovamenti fatti nella nostra provincia, come l’Uranio della Bisalta o il raro Piropo di Martiniana Po

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I fiori del sottosuolo. Così qualcuno ha definito i minerali per la vivacità dei colori, la limpidezza dei cristalli, il fascino misterioso dei riflessi, la fantasia delle forme. Chi non è rimasto affascinato davanti a un campione di Quarzo Ametista o dai micro cristalli della Bissolite? Dalla gamma di colori della Fluorite o dalle molteplici varietà di Gra­nato? Un mondo, quello della mineralogia, capace di attrarre in ugual misura grandi e piccini.
Il Piemonte è certamente una delle regioni italiane più ricche di minerali: dalle miniere di Brosso e Traversella di elevato valore scientifico e di alto interesse per gli appassionati mineralogisti, agli affioramenti di quarziti fengitiche di Martiniana Po, alle mi­niere di Uranio nelle profondità del monte Bisalta, dove il minerale radioattivo venne estratto per la prima volta in Italia, alle miniere d’oro della Valle Sesia e Valle Anzasca. Tutto il territorio della regione, dalle rocce metamorfiche della zona alpina e prealpina ai terreni costituiti da sedimenti marnosi, argillosi, sabbiosi della pianura, tutto il territorio, dicevamo, è un immenso giacimento mineralogico. A volte unico in Italia e nel mondo. Come alcuni ritrovamenti fatti nella nostra provincia: l’Uranio della Bisalta, il raro Piropo di Martiniana Po, che ingloba minerali esclusivi a livello mondiale quali l’Ellen­ber­ge­rite, i Quarzi Ametista delle vallate Gesso, Stura e Varaita. Questi sono solo alcuni esempi. Vediamo ora quali sono i minerali che si possono ritrovare nella nostra provincia, sempre tenendo ben presente che non sono facilmente reperibili, essendo, la maggior parte delle volte, delle dimensioni di pochi centimetri o, addirittura, di pochi millimetri. Questi ultimi, se osservati al microscopio regalano sempre suggestive sorprese.
Ecco un elenco dei minerali in ordine alfabetico con i luoghi di ritrovamento: Agardite, Ba­gno­lo Piemonte; Albite, Valle Varaita e Valle Po; Allanite, Bagnolo Pie­monte; Anatasio, Valle Stura e Valle Gesso; Aragonite, Valle Varaita; Au­tunite, Bric Colmè (Roburent); Rio Freddo (Peve­ragno); Chiusa Pesio; Be­rillo, Valle Po; Bismu­tinite, Ba­gnolo Pie­monte; Brookite, Valle Stura; Calcite, Val Maira; Calcopirite, Vinadio; Cerussite, Valle Gesso; Dio­pside, Valle Po; Ellenber­gi­te, Martiniana Po e Brossasco; E­matite, Val Varaita; Epidoto, Val Maira e Val Varaita; E­schinite, Bagnolo Piemonte; Fluorite, Bagnolo Piemonte, Valdieri, Vinadio; Galena, Valle Gesso; Gesso, Corneliano d’Al­ba, Ma­gliano Alfieri, Mon­ticello d’Al­ba e Piobesi d’Alba; Gia­deite, Sant’Anna di Bellino; Goethite, Valle Gesso; Grossu­laria, Val Va­raita; Ilmenite, Bagnolo Pie­monte; Lazulite, Val Varaita; Limonite, Comba Toazza (Ber­nez­zo) e Montaldo Mon­dovì; Magnetite, Roaschina (Ber­nez­zo) e Val Maira; Mo­nazite, Mar­tiniana Po, Bros­sasco; Pi­ro­morfite, Bagnolo Pie­monte; Piropo, Martiniana Po e Bros­sasco; Quarzo, Valle Va­raita, Valle Stura, Val Maira e Valle Gesso; Rutilo, Martiniana Po, Brossasco e Val Maira; Sfa­lerite, Valdieri e Vinadio; Si­n­chisite, Bagnolo Piemonte e Valle Gesso; Stilbite, Bagnolo Pie­mon­te e Miniera Bagni (Vi­nadio); Titanite, Bagnolo Pie­monte e Valle Gesso; Tor­be­nite, Bric Colmè (Roburent); Ura­no­fane, Rio Freddo (Pe­ve­ragno); Whiterite, Lago Grande del Monviso (Crissolo); Zeune­rite, Martiniana Po e Brossasco; Zir­cone, Martiniana Po, Brossa­sco. I campioni fanno parte di una collezione che consta di oltre trecento pezzi, buona parte dei quali sono “thumbnail”, ossia campioni di pochi millimetri visibili solo al microscopio.

Articolo a cura di Elio Stona