«Come nel 1946, ci sono le condizioni per una ripresa, ma la burocrazia…»

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La Gai venne fondata nel 1946, appena conclusasi la tragedia della Seconda guerra mondiale, e negli anni che seguirono l’Italia seppe ricostruirsi e ripartire a una velocità che mai aveva raggiunto prima. Interrogato sulle eventuali similitudini con la situazione che potrebbe crearsi a pandemia debellata, l’Ingegner Gai ha risposto: «Alcune condizioni per una grande ripresa già si intravedono: prima fra tutte la volontà politica di un’Europa che sembra aver compreso che o ce la facciamo tutti insieme, o nessuno ce la fa davvero, e della diffusione di questa convinzione penso che l’attuale Presidente del Consiglio abbia una buona parte di merito. Non meno importante è la qualità dell’imprenditorialità italiana, in Europa seconda solo a quella tedesca, ma a questa persino superiore in settori di non grandissimi volumi, come il nostro. I nostri concorrenti, per esempio, sono al 90% italiani e le macchine imbottigliatrici enologiche italiane coprono almeno l’80% del mercato mondiale. Se invece penso alla condizione che limita le possibilità imprenditoriali attuali rispetto a quelle del dopoguerra penso alla burocrazia: le norme sono tante e tali da rendere difficile il lavoro di chi vuole fare impresa. Occorre un grande lavoro di semplificazione, un progetto ordinato che non elimini i vincoli, ma faccia in modo che l’intervento della burocrazia non sia sempre ostativo. La burocrazia può indirizzare, ma non deve bloccare».
In questo contesto di cauto ottimismo, le previsioni legate ai risultati della Gai sono più che positive: il fatturato ha fatto registrare un + 6% persino nell’“annus horribilis” della pandemia (con una domanda molto sostenuta soprattutto nel mercato interno) e per il 2021 si prevede un ulteriore +8%. «Fare previsioni in queste condizioni di grande incertezza non è facile», puntualizza l’imprenditore, «ma ci sono le condizioni di mercato per fare bene, a condizione che la pandemia si attenui. Ormai abbiamo l’antidoto, tutto sta nell’usarlo il prima e il meglio possibile».