La Fondazione Umberto Veronesi, con una cerimonia svolta nei giorni scorsi e sviluppata in diretta streaming (foto sotto), ha coronato la sua missione di sostenere la ricerca e la divulgazione scientifica finanziando i progetti di ricercatrici e ricercatori italiani. Nel novero dei 133 dottori ricercatori “eccellenti” provenienti da università e centri di ricerca italiani, e vincitori del bando “Post-doctoral fellowship” 2021, ben cinque provengono dall’Università di Torino: Lidia Avalle, Marilena Marraudino, Sergio Occhipinti, Federica Riccardo e la roerissima Chiara Celestina Grasso (foto nella pagina di destra) che è appunto originaria di Magliano Alfieri. PhD in Scienze Biomediche e Oncologia Umana presso il Dipartimento di Scienze Mediche, è stata e premiata dalla Fondazione Veronesi per il suo progetto che mira a identificare e studiare le varianti genetiche responsabili della predisposizione genetica al tumore a cellule germinali del testicolo. Questo riconoscimento a livello nazionale è senza dubbio un “plus” nella carriera della giovane ricercatrice roerina, oltre che un motivo d’orgoglio per tutto il territorio.
La Fondazione Umberto Veronesi è nata nel 2003 con lo scopo fondamentale di promuovere la scienza. Ne sono promotori scienziati (tra i quali ben 11 premi Nobel) il cui operato è riconosciuto a livello internazionale. Essa sostiene la ricerca scientifica, attraverso l’erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori e il finanziamento di progetti di alto profilo; si impegna nella divulgazione scientifica, affinché i risultati e le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti, attraverso grandi conferenze con relatori internazionali, progetti per le scuole, campagne di sensibilizzazione e pubblicazioni.
Chiara Celestina Grasso, classe 1986, è persona molto nota e ben voluta nel paese alfieriano e nella zona del Roero Orientale, alternando all’impegno nello studio e nella ricerca (è biotecnologo medico presso il Centro Ricerche dell’ospedale “Molinette” di Torino) una pluridecennale attività di musicista in prima linea nella banda musicale “La Maglianese” di cui è uno dei componenti storici, oltre che esponente del nutrito drappello degli ormai “over 30” che è parte centrale dell’ultracentenaria storia dell’ensemble. Con il tempo è stata altresì coinvolta nel “Progetto Ninfea”, piano scientifico promosso e coordinato dall’Unità di Epidemiologia dell’Università degli Studi di Torino e dalla Città della Salute e della Scienza di Torino, il cui scopo è di migliorare la conoscenza dei fattori che durante la gravidanza, e in seguito allanascita e nel corso dell’infanzia influenzano la salute dei bambini e degli adolescenti.
pa.de.
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