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«Siamo un supporto nelle scelte circa il nuovo ospedale»

Maurizio Grosso sottolinea gli ambiti d’intervento del Comitato Scientifico attivo a Cuneo da un anno

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Parallelamente alla nascita della Fon­dazione Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle Cuneo Onlus, nell’ottobre del 2019 è stato fondato il Comitato Scien­ti­fico dello stesso sodalizio, presieduto dal dottor Mauri­zio Grosso (nella foto sopra) e costituito da dieci componenti provenienti in maggioranza dal mondo sanitario, senza escludere quelli tecnico ed economico.

Presidente Grosso, a quale scopo è stato fondato il Comitato Scientifico? 
«Il Comitato Scientifico ha un ruolo consultivo sulle scelte d’investimento delle donazioni a disposizione della Fondazione, così come sulla presentazione dei progetti da sostenere e per cui avviare raccolte fondi. Nei prossimi anni il Comitato avrà due importanti obiettivi: “in primis” mantenere l’eccellenza dell’hub cuneese, nell’attesa che il progetto e i lavori di realizzazione del nuovo nosocomio si compiano e in secondo luogo fornire il nostro sussidio, grazie alle competenze dei singoli componenti, alla progettazione del nuovo ospedale».

La costituzione della Fon­da­zione a ridosso della pandemia cos’ha comportato?
«Le prime scelte prese sono state necessariamente collegate alle esigenze dell’Ospe­dale nel reperire i dispositivi utili al contenimento dei contagi dal Covid-19. Tuttavia, sono stati realizzati altri progetti. Ne cito uno su tutti: la piastra endoscopica per la gastroenterologia e la broncologia».

Qual è l’importanza dei tre progetti attivi e indicati dal Comitato?
«Partendo dal primo, ovvero l’acquisto di un ecografo di alta qualità per ecografie sui neonati immaturi e di tre incubatrici neonatali per la terapia intensiva neonatale, lo scopo è quello di migliorare ulteriormente l’eccellenza del reparto di neonatologia, l’unico in provincia di Cuneo a essere fornito della rianimazione. Anche il secondo progetto è rivolto a una preminenza dell’hub cuneese, la medicina nucleare. Nello specifico, si tratta del potenziamento e sviluppo di nuovi radiofarmaci per la diagnosi di tumori allo stadio iniziale e per la comparsa di recidive (per esempio della prostata e del cervello) che permetteranno di intervenire in modo tempestivo su lesioni di piccole dimensioni. L’Aso “Santa Croce e Carle” è l’unica struttura pubblica a livello regionale che, disponendo di un ci­clo­trone, produce “in loco” i ra­diofarmaci. Abbinato a que­sta raccolta fondi, anche l’acquisto di un’apparecchiatura per la densitometria os­sea (dia­gnostica dell’osteoporosi). Il terzo piano di do­­na­zio­ni prevede l’acquisto di due barelle ad alto contenimento per trasporto pazienti infettivi anche Covid positivi».

State già valutando progetti futuri?
«Sì, c’è un progetto sulla telemedicina, nello specifico nel­la diagnostica della televisita (la possibilità di visitare a distanza i pazienti grazie al web, ndr)».

Cos’ha significato per lei esser nominato presidente del Comitato Scientifico?
«Nel 2020 sono andato in pensione dopo ventun’anni da Primario di Radiologia al “Santa Croce”, perciò sono inevitabilmente molto legato all’ospedale di Cuneo. Poter continuare a collaborare al processo di mantenimento dell’eccellenza dell’hub cu­nee­se, costruita negli anni, mi ha fatto molto piacere. Credo di poter dire che tutti i componenti del Comitato Scien­tifico sono stati spinti dal­la stessa affezione all’Azienda ospedaliera, paragonabile a quella che c’è all’interno di una squadra».

Che posizione occupa la ricerca nella scala di valutazione del Comitato?
«Pur non essendo un ospedale universitario, il “Santa Croce e Carle” ha sempre avuto studenti specializzandi che si sono formati per tutto il periodo all’interno dell’azienda. Inoltre, Cuneo è sede del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia. Dal punto di vista della produzione scientifica l’Aso cuneese è sempre stata molto all’avanguardia, subito a ridosso delle strutture universitarie quali Novara e “Molinette” di Torino. In tal senso il ruolo del Comitato Scientifico e della Fondazione è di supportare la partecipazione a bandi di ricerca ed eventualmente di contribuire ai finanziamenti degli studi per la creazione dei progetti da presentare».

BaNNER
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