Nei giorni scorsi, la neonata associazione “Orti la Cà di Banda” ha presentato gli orti destinati agli associati. Si tratta di 49 orti, oltre a uno “dimostrativo”, situati in via delle Isole in frazione Madonna delle Grazie a Cuneo, a pochi metri dal bed&breakfast che si chiama proprio “La Cà di Banda” di Sergio Parola, tra due piante di rovere messe a dimora dal nonno dello stesso proprietario. I terreni sono separati da strade denominate “Contrà di ramassin” e “Contrà di sarzet”.
«L’associazionismo previsto dalla legge può avere molteplici scopi, il nostro si trova a metà tra il ricreativo e il culturale e siamo fortemente convinti di percorrere questa strada», spiega il presidente della nuova associazione Roberto Marengo, «Questo luogo dovrebbe diventare un posto di aggregazione di persone; il nostro intento è proprio quello di poterle riunire. L’assegnazione dei terreni da parte dell’associazione avverrà per ordine di iscrizione, con un costo mensile di 20 euro e al termine dell’anno ci sarà anche un consiglio che si occuperà si approvare i conti. L’associazione è no profit e non ha scopo né di lucro né commerciale: gli unici introiti saranno dati dalle quote d’iscrizione dei soci, necessarie affinché il nostro sodalizio possa affittare il terreno e la struttura da mettere a disposizione dei singoli associati».
In caso di eccedenza di prenotazioni rispetto alla disponibilità degli orti non si esclude la creazione di una lista d’attesa con una quota simbolica per coloro che non riusciranno ad ottenere il terreno.
Durante l’anno si terranno inoltre riunioni e verranno eventualmente proposti seminari specifici.
Ciascun associato, oltre all’orto ad uso esclusivo, avrà a disposizione anche un’area per picnic, un parcheggio e un pozzo.
Quest’ultimo rappresenta un’opportunità molto significativa: l’acqua infatti sarà immagazzinata e “climatizzata” in quanto troppo fredda per l’utilizzo immediato sulle piante.
Il sito è stato predisposto secondo le indicazioni degli architetti Flavio Bruna e Giacomo Doglio e dal dottore agronomo Davide Mondino.
L’accesso ai terreni è consentito tramite un largo passaggio, ampio a sufficienza per poter consentire il transito di macchinari agricoli, ma anche quello, in tutta sicurezza, di ambulanze in caso di emergenza.
Gli orti hanno una dimensione di circa 50 metri quadrati; ognuno di essi è recintato e dotato di un rubinetto per l’acqua.
All’interno del recinto (alto circa 1,3 metri) è presente un baule in legno che consente di depositare gli attrezzi da lavoro. Per proteggere gli alberi e il terreno da coltivare da eventuali erbacce è inoltre previsto l’utilizzo di un telo nero in fibra di mais, costruito appositamente perché si possa biodegradare al termine della stagione.
Gli associati dovranno rispettare un regolamento riguardante il posizionamento delle piante e degli ortaggi: per non intaccare gli orti circostanti non si potranno piantumare alberi ad alto fuso, ma solo ortaggi come zucchine, insalate e pomodori.
L’agronomo Davide Mondino ha precisato che la produzione di questi orti va oltre il biologico: non si utilizzeranno infatti pesticidi o prodotti sintetici, anche per quanto riguarda i veleni.
Si ricorrerà inoltre agli strumenti della “lotta biologica”: una tecnica che prevede l’introduzione nell’ambiente di organismi antagonisti a quelli dannosi al fine di contrastarli e preservare il territorio.
Ci sarà, ad esempio, la possibilità di acquistare insetti presso la BioPlanet, azienda che si occupa dell’allevamento di insetti ed acari utili per la difesa biologica delle colture.
Chi non se la sentisse di fare lavori più pesanti e faticosi, con un piccolo contributo potrà anche contare sull’aiuto eventuale dei fratelli Dalmasso, vivaisti dell’azienda agricola Ortofiore da tre generazioni. Questi si occuperanno della nutrizione delle piante, della fresatura del terreno e alla cura delle vegetazione.
Per poter garantire un maggior utilizzo dell’orto tutto l’anno sono previste micro serre: si tratta di piccoli tunnel che permettono di prolungare la stagione di produzione di ortaggi senza andare ad intaccare l’ambiente e gli orti circostanti.