Con ogni probabilità, il 26 aprile il Piemonte passerà in zona gialla. Ciò comporterà, a meno di clamorosi passi indietro, la riapertura di tutto il comparto ristorazione. Le regole che però stanno emergendo in questo periodo non lasciano tranquillo il comparto. A tal proposito abbiamo parlato con Giorgio Chiesa, titolare dell’albergo Lovera Palace di Cuneo.
“Noi siamo sempre rimasti aperti, ad esclusione dei primi due mesi di lockdown dello scorso anno – esordisce Giorgio Chiesa – per dare un servizio e una continuità. Al momento i ristoranti degli alberghi possono già servire i pasti ai loro clienti. Su 45 camere a disposizione, in media in questo periodo ne occupiamo 10 dal lunedì al giovedì e 0 nei weekend.
Concedere la possibilità di lavorare solo a chi ha un dehors è una sperequazione. Noi fortunatamente lo abbiamo e ci stiamo organizzando per tornare a lavorare seguendo tutte le normative. Inoltre maggio è un mese in cui ci sono diverse cerimonie come matrimoni, comunioni e cresime: dover fare un servizio che può dipendere in larga parte dalle condizioni meteo e può rovinare tutto non è buono, in particolare quando si hanno spazi interni a norma.
Rispettiamo in ogni caso le normative: la disobbedienza è, a mio avviso, una violazione della libertà altrui e non è una soluzione.”