L’anno complicato del turismo piemontese

I dati relativi al 2020 evidenziano gli effetti del Covid, in parte mitigati dai voucher vacanza

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Il comparto turistico spera di lasciarsi presto alle spalle il 2020 caratterizzato dalla pandemia. Nel corso dell’anno passato, in Pie­monte, arrivi e presenze si sono ridotti di oltre il 50%, con punte del 67% per il turismo internazionale, in linea con le rilevazioni nazionali, ma con una parziale ripresa nei mesi di agosto, settembre e ottobre, grazie all’ottima performance dei voucher vacanza “Sei nostro ospite 2 notti su 3” della campagna #Ri­partiPiemonte: 32mila i coupon venduti che hanno portato sul territorio più di 345mila presenze e una ricaduta di oltre 45 milioni di euro.
Segnali positivi arrivano anche dalle buone performance nelle recensioni online sulla ricettività e la ristorazione piemontese, che registrano un “sentiment” superiore alla media italiana, con il record di Langhe Monfer­rato Roero (89,9/100), e dalla tenuta delle imprese del settore, che nel 2020 non ha visto aumentare le cessazioni di attività. L’estate ai laghi ha mantenuto sostanzialmente la quota 2019 di turisti italiani e, in generale, nelle strutture extralberghiere piemontesi la presenza di giovani fra i 19 e 24 anni è aumentata di circa il 6,5%. Questo, in sintesi, il bilancio del­la stagione turistica 2020 in Piemonte, presentato dall’Os­ser­va­torio Turistico Regionale, che opera in Visit­Piemonte, ve­nerdì 23 aprile, alla presenza del presidente della Regione Pie­monte, Alber­to Cirio e dell’assessore a Cul­tura, Turismo e Commercio, Vit­to­ria Poggio.
Torino città, come molti centri d’arte, risulta più colpita dalla crisi del turismo innescata dalla pandemia mentre l’impatto è stato più leggero sulle valli del Cuneese e di Biella-Valsesia-Vercelli. I dati statistici consuntivi dei movimenti turistici del 2020 in Piemonte confermano la forte riduzione della domanda, pari a -53% di pernottamenti e -57% degli arrivi rispetto al 2019: in valore assoluto, abbiamo registrato circa 6.971.000 pernottamenti e 2.314.000 ar­rivi. Dall’elaborazione basata sui dati comunicati dagli operatori ricettivi e locatori attraverso il servizio Piemonte Dati Tu­rismo, risulta che nel 2020 il Pie­monte ha perso oltre la metà dei movimenti complessivi, do­ve la componente internazionale ha subito un calo del 67% degli arrivi e del 63% dei pernottamenti e il mercato italiano ha visto -51% di arrivi e -46% di presenze. I dati regionali rispecchiano le indicazioni di stima na­zionale che riportano un calo di visitatori totali internazionali e nazionali del 60% nel 2020 rispetto all’anno precedente e una previsione di andamento al di sotto dei valori del 2019 an­che nel 2021: -36%. In particolare, a livello Italia, nel 2020 si rileva una riduzione del 71% dei turisti internazionali rispetto al 2019; meno drastica la perdita di turismo domestico, pari a -46% rispetto all’anno precedente. La ripresa è prevista solo per il 2022 sul mercato interno e sul 2024 su quelli internazionali. D’altra parte, Unwto ha quantificato la perdita di arrivi internazionali nel 2020 in -74% rispetto al 2019. Analizzando il settore dell’offerta ricettiva regionale, si può osservare come nello scorso anno vi sia stato un leggero aumento dell’offerta di posti letto nel settore extra-alberghiero (+0,8%) e sia continuata la tendenza presente già da qualche anno circa la flessione delle strutture alberghiere: -1,2% rispetto al 2019 e -3,7% rispetto al 2011. L’ec­ce­zio­na­lità del 2020 non ha bloccato il consolidamento del­la registrazione delle locazioni turistiche: dalle quasi 3mila locazioni registrate negli ultimi mesi del 2019 alle oltre 5.300 risultate disponibili sul mercato almeno un giorno nel­l’anno scorso.
Approfon­dendo i dati della do­manda, emerge che in seguito alla maggiore perdita dei movimenti dall’estero, le quote degli arrivi e delle presenze generate dagli ospiti nazionali siano aumentate passando da 61% a 69% e da 56% a 65% ri­spet­ti­va­mente confermando la riduzione dell’internazionalizzazione del turismo regionale. Dalla Germania, che rappresenta an­co­ra il primo mercato estero del Piemonte, abbiamo perso il 60% degli arrivi e 58% delle presenze. Seguono il BeNeLux e la Svizzera: quest’ultima fa scendere la Francia al quarto posto. Tra i Paesi esteri, il Belgio è l’unico che ha portato un calo di viaggiatori inferiore al 50%, con -48% di arrivi e -46% di pernottamenti. Dal punto di vista delle provenienze italiane, i turisti lom­bar­di si riconfermano co­mun­­­que i più numerosi con “solo” il -37% di arrivi e il -30% di pernottamenti. A seguire, i movimenti dalla Liguria. Dal­l’ini­­­zio della pandemia, agosto è stato il mese con più arrivi e presenze e con una perdita meno evidente -23% di arrivi e -25% di pernottamenti. Coeren­te­men­te con le indicazioni previsionali raccolte attraverso i sondaggi nel corso del 2020, i movimenti turistici più interessanti per il Piemonte per contenimento di perdite, dopo il mese di agosto, sono stati i mesi di settembre e ottobre che hanno visto una ri­duzione più contenuta.
Valu­tando gli andamenti nei territori di competenza delle Agen­zie Turistiche Locali, risulta evidente come il territorio di Tu­rismo Torino e Provincia sia quel­lo che ha registrato la maggiore contrazione complessiva: -58% di presenze e -63% di arrivi. Le aree che hanno visto un calo mi­nore sono il territorio dell’Atl del Cuneese con -39% di arrivi e presenze e Biella Val­sesia e Ver­celli con -35% di presenze e -42% di arrivi. Gli altri territori hanno registrato una diminuzione in­torno al 50%.