Da inizio 2021 è diventato operativo, presso l’Ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, il Gruppo Integrato Cardio-Radiologico, costituito da cardiologi e radiologi dedicati alla diagnostica per immagini del cuore con metodiche avanzate quali tomografia computerizzata e risonanza magnetica.
La costituzione ufficiale del Gruppo, perseguito grazie all’impegno dei due direttori sostituti della Cardiologia Michele De Benedictis e della Radiologia Alberto Talenti, giunge a coronamento di una proficua collaborazione iniziata nel 2007 con l’allora primario di
Cardiologia Baldassarre Doronzo e di Radiologia Alessandro Leone.
L’esecuzione di oltre 1.400 Tc coronariche e circa 200 cardiorisonanze ha condotto una semplice collaborazione fra cardiologi (Diego Pancaldo ed Erika Cavallero) e radiologi (Federica Groppo Marchisio ed Enrico Armando) a strutturarsi in gruppo che programma, discute, esegue, referta tutti gli esami, guidando, in base ai riscontri diagnostici, il percorso successivo di ogni paziente, che nella gran parte dei casi può avvenire all’interno del
medesimo ospedale.
Dopo i diversi esami i pazienti infatti potranno essere sottoposti, con il vigile ausilio della terapia intensiva cardiologica, a procedure di rivascolarizzazione percutanea, di cardiostimolazione oppure essere indirizzati all’ambulatorio dello scompenso cardiaco. In questo ambito è importante la continua opera di ammodernamento strumentale: presto sarà sostituito l’attuale apparecchio di Tc a 64 strati con uno strumento molto più moderno e veloce, mentre l’apparecchio di risonanza magnetica, di recente acquisizione, sarà implementato della mappatura tissutale aprendo così alla caratterizzazione miocardica anche su base quantitativa.
Per quanto riguarda gli ecografi, l’ultimo apparecchio acquistato, di prossima consegna, permetterà di effettuare misurazioni accurate anche a carico del ventricolo destro, sezione del cuore i cui parametri quantitativi finora erano stimati in modo approssimativo.
«Presso l’Ospedale di Savigliano», ha dichiarato Michele De Benedictis, «si dispone quindi di un’ampia gamma di strumenti moderni ed evoluti per lo studio del cuore e, grazie all’umanizzazione, alla formazione continua del personale e alla costituzione del nuovo gruppo di lavoro, porteranno a un presa in carico del paziente sempre più globale».