Ci vuol fegato ad avere cuore

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Cari lettori, mi rivolgo direttamente a voi, perché capisco che occorre una spiegazione. Leggendo la lettera (anche solo guardandola, a dire il vero) ci si rende subito conto che non è uno dei soliti contributi. Non è nem­meno un contributo originale, nel senso che le parole riportate non sono di Franca di Cherasco. Non perché Franca di Cherasco sia inventata. Franca esiste eccome. Franca è una splendida ultraottantenne a cui sono capitate sotto gli occhi le parole che vedete riportate a sinistra, nello spazio riservato di solito a lamenti amorosi o esistenziali. Tro­vando questo brano molto emozionante e vero, Franca è stata colta dal desiderio di rendere partecipe di tali pensieri il maggiore numero possibile di persone e, non avendo “social”, ha pensato di affidare il compito a una collega di cantoria, chiedendole di farlo arrivare sino a IDEA, affinché queste riflessioni potessero essere condivise con tutti i lettori della rivista (o perlomeno della rubrica).
Di primo acchito, pensavo che questo spazio non fosse adatto a ospitare quel tipo di contributo, poi ho capito che più delle parole (comunque belle e condivisibili anche da chi è meno permeato da un afflato religioso), ha valore il gesto.
Più di ogni altra cosa, infatti, conta far sapere che anche a quasi 90 anni si può coltivare con gioia la generosità, mettendo a disposizione degli altri ciò che di bello si incontra sul proprio cammino.
Ed è a questo pensiero che oggi brindo, alzando il mio bicchiere di Riconoscenza.