«Una vicenda estirpata pure dai libri di storia»

Anteprima in programma l’8 maggio a Torino Arriva in sala “Bo­gre. La grande eresia europea”, il nuovo lavoro dello sceneggiatore e documentarista Fredo Valla

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Alla riapertura del­le sale, Aiace To­rino e Pie­monte Movie ri­pren­do­no tempestivamente il contatto diretto con il pubblico presentando, in anteprima nazionale, sabato 8 maggio, al Cinema Massimo di Torino (Sala Cabiria, alle 15), “Bo­gre. La grande eresia europea”, il nuovo lavoro del documentarista e sceneggiatore Fredo Valla originario di Sampeyre. Organizzata in collaborazione con Film Com­mission Torino Pie­mon­te, che ha sostenuto la realizzazione del lungometraggio attraverso il Piemonte Doc Film Fund e con il Museo Nazionale del Cinema, la proiezione sarà anche occasione di rendere omaggio alla lunga carriera del regista, presente in sala, tra gli esponenti del più coerente e rigoroso cinema d’autore di produzione italiana e attualmente candidato ai David di Donatello come co-sceneggiatore del film di Giorgio Diritti “Volevo nascondermi”, dopo essere stato già finalista per “Il vento fa il suo giro”, nel 2008.
“Bogre. La grande eresia europea” racconta un lungo viaggio sulle tracce di Catari e Bogomìli, eretici del medioevo diffusi dai Balcani all’Occidente europeo. In lingua d’oc bogre (si legge bugre) significa bulgaro, ma da secoli la parola ha assunto il significato di inetto, babbeo, di colui che maschera la verità. Dal XII secolo bogre divenne un insulto diretto ai Catari d’Occitania, assimilati al mo­vimento dei Bogomìli bulgari, da cui il catarismo occidentale derivava: questo rapporto è la testimonianza di un medioevo tutt’altro che buio e immobile, nel quale le idee viaggiavano da un capo all’altro dell’Europa. Girato attraverso Bulgaria, Italia, Occi­tania, Bosnia e in cinque lingue (bulgaro, francese, occitano, italiano e bosniaco), il film ricostruisce le relazioni tra i due movimenti. Storia di idee, di religioni, di incontri, di persone, di poteri, Bogre parte da una persecuzione dimenticata per fare luce sulle intolleranze del passato e del presente. Partendo da un ricordo legato all’utilizzo della parola occitana bogre da parte del padre, il regista e la sua troupe intraprendono un viaggio attraverso Bulgaria, Italia, Occitania, Bosnia alla ricerca delle relazioni culturali e religiose tra i due movimenti eretici medioevali e alla riscoperta di una storia rimossa di persecuzione che offre un’occasione per riflettere sulle intolleranze del passato e del presente.
«Le vicende di questi eretici», spiega il regista, «trovano un parallelo in storie a noi più vicine, come la Shoah, il genocidio armeno, l’intolleranza verso chi e diverso da noi e viene a “invadere” l’Occi­dente civilizzato: i bogre di oggi. È una storia estirpata dai libri di storia, ma che, purtroppo, ritorna puntuale nel corso dei secoli».
La proiezione sarà introdotta da un incontro con Fredo Valla e Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte.
La capienza della sala sarà limitata a 255 spettatori secondo le vigenti disposizioni in materia sanitaria.