Il Piemonte si conferma in difficoltà sul fronte dei pagamenti commerciali, con solo il 35,5% delle imprese che paga i fornitori alla scadenza.
Puntuale, dunque, solo poco più di un’impresa su tre. Pur restando nella prima metà della classifica delle regioni (in ottava posizione), la performance piemontese risulta inferiore sia alla media nazionale (35,6%) sia alla media dell’area Nord Ovest (40,7%), all’interno della quale soltanto la Liguria (31,8%) registra un risultato peggiore.
La situazione migliora leggermente per quanto riguarda i ritardi gravi, le fatture saldate oltre 30 giorni dopo i termini pattuiti, uno dei principali indicatori dello stato di salute delle imprese: Il Piemonte è la quinta regione meno ritardataria d’Italia, col 9,6% di pagamenti oltre il mese, un risultato migliore della media nazionale (12%), ma peggiore della media dell’area Nord Ovest (8,4%), all’interno della quale, comunque, soltanto la Lombardia registra una percentuale più bassa di cattivi pagatori (7,3%). Un quadro a luci e ombre confermato anche dal confronto con lo scorso anno, da cui emerge che ritardi gravi sono scesi del 3%, ma i pagamenti puntuali sono diminuiti del 2,5%. Il 54,9% delle imprese, dati aggiornati a fine marzo 2017, invece paga entro il mese di ritardo.
A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2017, realizzato da CRIBIS, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento di 381.000 imprese piemontesi. Una situazione, quella dei pagamenti, che continua a scontare le difficoltà e le insicurezze degli anni di crisi. Certamente, se si guarda al confronto con la situazione del 2010, lo scenario attuale presenta molte ombre: i pagamenti alla scadenza sono diminuiti dell’8,7%, mentre i ritardi oltre il mese segnano addirittura un +128,6%.
“Le imprese piemontesi, come evidenziano i nostri dati, sul fronte dei pagamenti commerciali registrano performance sostanzialmente in linea con la media italiana (con uno scarto di appena lo 0,1%), anche se appaiono più in difficoltà se confrontate con la media dell’area del Nord Ovest, lontana 5 punti percentuali. Un quadro a luce e ombre confermato dal trend dell’ultimo periodo: rispetto al 2016, se è vero che i ritardi gravi sono calati del 3%, sono anche scesi i pagamenti puntuali (-2,5%) – commenta Marco Preti, Amministratore delegato di CRIBIS -. Il calo dei pagamenti oltre il mese di ritardo va sicuramente interpretato come un indicatore del miglioramento dello stato di salute delle imprese piemontesi. Anche i fallimenti, altro importante indicatore, mostrano infatti ormai da un paio d’anni una costante riduzione. Le stesse aziende però mettono in evidenza che in questi anni hanno dovuto fronteggiare una situazione difficile, caratterizzata da una riduzione del giro d’affari e una crescita dei ritardi nei pagamenti e degli insoluti. Tutto ciò è quindi la dimostrazione di come la gestione del credito commerciale sia diventata un fattore centrale della vita aziendale, insieme alla qualità dei prodotti e alle strategie commerciali. Come CRIBIS, siamo un osservatorio privilegiato, essendo il partner delle aziende leader dei diversi settori e di oltre 15000 PMI italiane e perciò possiamo affermare che le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire. 3 / 4
Chi gestisce bene il credito commerciale, non solo incassa meglio, ha una migliore gestione del working capital e riduce l’indebitamento a breve, ma diventa a sua volta più virtuoso verso i propri fornitori, distribuendo quindi risorse liquide all’interno della propria filiera” – conclude Preti.
Entrando nel dettaglio delle singole province, le imprese di Biella si aggiudicano il primo posto per puntualità in regione, con il 46,6% delle aziende che salda le fatture alla scadenza. Sul podio anche le province di Vercelli (42,3%) e VerbanoCusio-Ossola (41,4%), seguite da Novara (40,3%), Cuneo (37,1%), Asti (36,9%) e Alessandria (35,7%). Chiude la classifica Torino, che si conferma maglia nera in Piemonte col 31,4% di imprese puntuali.
Le micro imprese sono le più puntuali, con una percentuale di pagamenti regolari del 37,6%. Seguono le piccole (30,9%), le medie (19,2%) e le grandi, che sono le meno puntuali con una quota pari al 7,9%. Sul fronte dei ritardi gravi, tuttavia, la classifica si ribalta, con le micro imprese che pagano oltre 30 giorni dopo la scadenza nel 10,5% dei casi, seguite dalle piccole (6,1%), dalle medie (4,6%) e dalle grandi (4,4%).
Per quanto riguarda i settori merceologici, i servizi finanziari sono il comparto che gode di maggiore salute, con il 44,4% di pagamenti alla scadenza e solo il 10,1% di ritardi gravi. Male invece il commercio al dettaglio, con il 29,6% di pagamenti virtuosi e il 13% di ritardi gravi.
c.s.
In foto Marco Preti, Amministratore Delegato Cribis