Gullino si affaccia all’estate con una grandissima novità che amplia le varietà di frutti prodotti. Da quest’anno, infatti, oltre alle mele, ai kiwi, alle susine e alle pesche l’azienda produrrà anche i mirtilli, piccole bacche dalle proprietà eccezionali.
Quando Gullino sceglie una nuova coltura lo fa per motivi non solo commerciali, ma anche di potenziale eccellenza del prodotto finale che sarà distribuito sui mercati. è per questo che l’azienda, attiva dal 1969 sotto la guida di Attilio Gullino e dei suoi figli ed attuali amministratori delegati, Carola e Giovanni, ha scelto di accogliere nei propri terreni questo piccolo frutto dalle molteplici proprietà benefiche e dai tanti utilizzi.
Il clima continentale ma temperato delle terre del Monviso, la protezione garantita dalla cerchia alpina e il sole che accarezza le terre del saluzzese fanno si che il mirtillo cresca indisturbato e si distingua per un sapore ed un aroma unico.
Le proprietà e gli usi di questo piccolo ma sfizioso frutto di bosco sono davvero svariate e nonostante le bacche dalle piccole dimensioni, sono tante le sostanze benefiche contenute. I flavonoidi garantiscono un formidabile effetto antivirale, antiossidante ed antinfiammatorio ed in modo particolare gli antociani sono i perfetti alleati contro l’invecchiamento cellulare.
Tannini, vitamine ed antociani conferiscono ai vasi sanguigni una particolare elasticità permettendo di combattere insufficienza venosa e fragilità capillare. Non a caso, infatti, i mirtilli sono molto utilizzati in cosmesi per uso topico, attraverso creme e gel. Queste piccole bacche sono considerate anche molto preziose per la vista, specie quella notturna che sembrerebbe attivata dalle vitamine contenute nel frutto. Le stesse vitamine giocano a favore di capacità cognitive e memoria.
E in cucina? Chi più ne ha più ne metta. Il mirtillo è molto utilizzato fresco per guarnire torte, gelati o yogurt. Lavorato, invece, permette di realizzare delle setose marmellate o dei gustosissimi liquori e succhi di frutta. Se volete
provare anche voi, provate la ricetta segnalata qui a fianco.
Articolo a cura di Vittoria Giacosa