Geoparco, una tappa con vista sull’Unesco

Progetto che riguarda le Alpi del Mediterraneo

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Esiste un progetto che riguarda un’am­­­pia parte della provincia di Cuneo, un progetto che merita maggiore attenzione, perché si inserisce perfettamente nel Piano per la transizione ecologica del Piemonte, dato che è in linea con quanto previsto dal Green Deal e in gra­do di coniugare tutela dell’ambiente e crescita economica. Lo illustra nel dettaglio Pier­mario Giordano, presidente dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime.

«Si tratta di un progetto a tappe che mira a valorizzare un’area di oltre 200.000 ettari posti al confine tra Italia e Francia, un sito transfrontaliero, un Patrimonio di natura e cultura condiviso tra Alpi Marittime e Mer­cantour», spiega Giordano, «quella re­gione che amiamo chiamare Alpi del Mediter­raneo-Alpes de la Me­diter­ranée. Le origini geologiche di quest’area risalgono a 400 milioni di anni fa e qui oggi, unico sito al mondo, è possibile osservare le testimonianze di due cicli orogenetici e un evento straordinario: l’apertura dell’“O­ceano Me­di­terraneo”».

La candidatura a Geoparco Unesco di questa regione, già oggi oggetto di tutela in quanto parte del territorio gestito dell’Ente delle Aree Protette delle Alpi Marittime e dal Parco del Mercantour, rappresenta una tappa di un ben più ambizioso progetto il cui traguardo finale si vorrebbe fosse il riconoscimento come Parco Internazionale e Patrimonio dell’Umanità.

«Le ragioni di questo “sogno”, iniziato nel 2002», commenta a riguardo il presidente dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime, «sono molteplici e vanno dalla piena condivisione espressa da parte del territorio interessato al fatto che già oggi si dispone di un’ampia documentazione scientifica a supporto di questa candidatura. La bellezza di questi luoghi è nota, la ricchezza in termini di biodiversità è riconosciuta a livello mondiale e, pur se meno conosciuto, di pari valore, importanza ed interesse è il patrimonio geologico; tutela, valorizzazione turistica, crescita economica e nuove opportunità di lavoro non sono obiettivi che contrastano tra loro, ma occorre creare un’offerta in grado di promuovere un turismo so­stenibile e responsabile».

Non un turismo di massa quindi, ma uno in grado di minimizzare gli impatti negativi e tutelare l’eredità naturale e culturale ricevuta; un turismo che, attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, sappia migliorarne il benessere, offrire nuove opportunità di sviluppo a quell’ampia porzione di territorio della provincia che, pur a fronte di un grande patrimonio naturale, oggi necessita di maggiori opportunità di crescita economica.

«Non un miraggio ma un obiettivo che può essere raggiunto se ci sarà il coinvolgimento e l’impegno di tutte le Istituzioni» conclude Gior­dano. «È in questo contesto che riteniamo possa collocarsi, non in alternativa, non in contrasto ma in sinergia, anche la proposta avanzata, in questi ultimi giorni, di riconoscimento della Gar­detta come Geoparco.