A Mondovì “Fragilità resistente” ripartenza con mostra restauro

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Il Museo della Ceramica di Mondovì (Palazzo Fauzone di Germagnano, piazza Mag­giore 1), apre al pubblico la mostra “Fragilità resistente. Anselm Kiefer dalla collezione Terrae Motus di Caserta” che sarà visitabile sino al 7 novembre. Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Crc, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, la Reggia di Caserta, il Museo della Ce­ramica e il Comune di Mondovì ed è incentrata sull’esposizione di “Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fuite des géants”. L’opera (tecnica mista, olio e argilla su tela) è stata realizzata dall’artista tedesco Anselm Kiefer nel 1982 per entrare a far parte di “Terrae Motus”, una raccolta di capolavori allestita per ricordare il terremoto del 23 novembre 1980 che devastò l’Irpinia, territorio a cavallo tra la Campania e la Basilicata, e nata come risposta alla distruzione tramite l’arte e come possibile contributo al processo di ricostruzione. Per ricordare quell’evento sismico, Kiefer scelse il tema della Battaglia di Waterloo: lo scontro finale tra Napoleone e il generale Wellin­gton si trasforma in una simbolica catastrofe storica, nella quale la natura assiste muta allo svolgersi degli eventi e rimane ferita, lacerata come un “terremoto” che annienta e distrugge ogni cosa.
Il percorso espositivo allestito al Museo della Ceramica si articola in due sale, accessibili in maniera indipendente l’una dall’altra: una, posta al piano terra, è dedicata all’approfondimento della conoscenza con l’artista, l’opera e le circostanze nelle quali essa è stata realizzata, grazie ad alcuni pannelli esplicativi realizzati in italiano ed inglese e ad un video che racconta le varie fasi del restauro. La seconda, al terzo piano, è dedicata all’opera vera e propria posizionata su un supporto appositamente studiato dal Centro Conser­vazione e Re­stauro “La Venaria Reale” per garantirne la corretta conservazione. Nelle sale verrà diffusa una composizione musicale originale, eseguita dal monregalese Lorenzo Bongio­vanni e composta appositamente per questa mostra ispirandosi all’opera esposta.

L’opera di Kiefer viene esposta a Mondovì prima di essere restituita al Museo e inserita nel nuovo percorso espositivo della Reggia di Caserta a seguito dell’approfondito restauro condotto dal Centro Conservazione e Re­stauro “La Venaria Reale”. Durante il periodo di apertura sarà promosso un ricco programma di laboratori in didattica a distanza per le scuole, a cura del Museo della Ceramica e con interventi del Centro di documentazione e ricerca audiovisiva Steadycam di Alba.

«Con l’apertura della mostra dedicata ad Anselm Kiefer riparte la programmazione culturale della Fondazione Crc, che vedrà nei prossimi mesi un ricco calendario di iniziative espositive in tutta la provincia di Cuneo. Dopo Manet, Kandin­skij e Raffaello, un altro grande artista di fama internazionale arriva a Mondovì: un segnale importante di rinascita e un’occasione di rilancio per il comparto culturale e turistico, profondamente colpito dalla pandemia che ha segnato questi ultimi due anni», dichiara Ezio Raviola, vicepresidente della Fondazione Crc.

«Il complesso intervento sull’opera di Kiefer consolida, an­cora una volta, un’intensa sinergia tra il Centro Conser­vazione e Restauro “La Venaria Reale”, la Fondazione Crc e il Museo della Ceramica di Mon­dovì. Il progetto nasce da un’esperienza formativa poiché l’opera era stata oggetto di uno studio realizzato nell’ambito di una tesi del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di To­rino in convenzione con il Cen­tro. In accordo con la Reggia di Caserta, data la complessità del caso, il percorso è stato ulteriormente approfondito e definito all’interno del laboratorio di arte contemporanea del Centro. Un approccio analitico ha consentito di dirigere l’intervento all’insegna del consolidamento e della prevenzione futura», spiega Stefano Trucco, presidente della Fondazione Centro Conserva­zione e Restauro “La Venaria Reale”. «“Fragilità Resistente” è un titolo che racchiude perfettamente in sé l’essenza dell’opera, ma richiama anche l’evento drammatico dell’Irpinia e il difficile momento sanitario vissuto. Auspico che la presentazione al grande pubblico del termine del restauro condotto sia un segnale significativo e profondo della volontà di una ripartenza di tutte le attività culturali territoriali e nazionali» conclude Stefano Trucco.

«Il titolo della mostra sottolinea la ripresa del Museo della Ceramica dopo la chiusura dovuta alla pandemia», spiega An­dreina d’Agliano, presidentessa della Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì. «Siamo immensamente grati alla Fondazione Crc, al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e alla Reggia di Caserta di poter partecipare alla presentazione di un restauro straordinario come quello dell’opera di Anselm Kiefer ‘Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fui-te des géants’ che non solo coniuga pittura e terracotta, materia alla base della produzione ceramica, ma che, con il suo messaggio, rievoca un momento catastrofico pari a quello attuale, in parte sublimato nel messaggio artistico della fragilità e resistenza della terra argillosa utilizzata da Kiefer».

«Il Museo Reggia di Caserta, nell’aver avviato il percorso di riallestimento della straordinaria collezione “Terrae Motus”, pone al centro della propria attenzione l’attività di salvaguardia della materia costitutiva delle opere», dichiara Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta, «procedendo con la necessaria attività di conservazione preventiva e, nel caso di situazioni particolari, di mirati interventi di restauro. La collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, che ha portato ad affrontare con estremo rigore l’intervento sull’opera di un grande e indiscusso Maestro dell’arte quale Kiefer, si è naturalmente sviluppata in questa occasione di divulgazione. Occu­parsi oggi della conservazione del contemporaneo richiede studio e un approccio scientifico per affrontare la fragilità di materiali sperimentali e non sempre pensati per affrontare il tempo. Riteniamo importantissimo rendere fruibili oltre che i valori simbolici delle opere anche i percorsi di conoscenza, il metodo di lavoro, le questioni tecniche affrontate, in iniziative come questa esposizione per la quale si ringrazia la Fondazione Crc e il Museo della Ceramica di Mondovì. È un atto di fiducia verso la ripresa futura degli istituti di cultura e di buon auspicio per il rientro a casa dell’opera».