L’opera di Anselm Kiefer, entrata nel Laboratorio di Arte Contemporanea del Ccr nel 2018, ha evidenziato subito uno stato di conservazione particolarmente critico.
Il supporto aveva infatti nel tempo subito delle forti sollecitazioni dovute alla presenza dei corpi argillosi, del peso di circa 50 kg. Questa materia, mescolata a colle industriali, è infatti stata utilizzata dall’artista tedesco per la realizzazione delle placche, ancorate direttamente sulla tela. Il naturale agire nel tempo della forza di gravità ha pertanto compromesso involontariamente la solidità dell’opera inficiandone l’integrità.
Preoccupanti processi di deformazione, soprattutto della parte inferiore dell’opera, erano ormai dichiaratamente percepibili e visibili. L’intervento di manutenzione straordinaria ha dovuto pertanto far fronte, non soltanto a localizzate perdite di adesione materiche al supporto, ma in particolar modo al superamento di forze fisiche improprie a cui l’opera era da tempo condizionata e sottoposta.
Il telaio, inoltre, se pur rinforzato, aveva perso la sua linearità creando un imbarcamento di circa 1 centimetro, a discapito della sua robustezza e della sua capacità di tenuta. La prima fase di intervento ha previsto quindi un consolidamento degli strati pittorici e una riadesione delle masse argillose aggirandone la connaturata fragilità, riacquisendo una totale aderenza al supporto in tela.
L’operazione successiva, la più difficoltosa, ha interessato invece il verso dell’opera: l’obiettivo è stato quello di limitare lo sforzo del supporto evitando delle possibili ed ulteriori deformazioni senza sollecitare oltremodo il telaio ligneo e scongiurandone il collasso.
Ultima, ma non meno importante, fase esecutiva è stata una capillare pulitura superficiale con relativa eliminazione di vari depositi incoerenti e parzialmente coerenti.