È nato il progetto cheracconta l’albesità

Grande interesse per “DNAlba”, l’iniziativa che mette in luce i tratti distintivi del territorio

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Che l’albesità fosse un tratto distintivo di chi ha le ra­dici nella “capitale delle Langhe” già lo si era intuito. Peraltro, ci sono le prove tangibili. In diversi ambiti e settori. Oggi tutto ciò ha un nome ufficiale, che è già anche un marchio registrato: “DNAlba”.

Si intitola così il nuovo “progetto di comunità” che è stato presentato venerdì 18 giugno presso il palazzo di Banca d’Alba, in via Cavour, nel cuore della “città del tartufo bianco”. L’iniziativa intende definire e rappresentare l’essenza dell’albesità, ovvero l’insieme delle caratteristiche peculiari che costituiscono la catena del Dna degli albesi.

Il progetto, ancora, descriverà quel “quid” che rende l’area di Albese, Langhe e Roero unica a livello internazionale. Dalla bellezza del paesaggio, riconosciuto patrimonio del­l’umanità, ai vini, passando per le aziende, le iniziative artistico-culturali e l’enogastronomia di eccellenza. In concreto, il progetto porterà a creare una raccolta di immagini, suoni, fotografie, testimonianze e tradizioni che racconteranno, appunto, l’albesità. «È il momento giusto per definire al meglio e comunicare all’esterno ciò che è il Dna del territorio che fa riferimento ad Alba», ha dichiarato il presidente di Banca d’Alba Tino Cornaglia, «Stiamo uscendo da un periodo di un anno e mezzo in cui la pandemia ci ha isolati e ha tenuto ferme le nostre attività. Ora, in questa fase di ripartenza, pensare a quanto è stato fatto negli anni sul territorio e al Dna che lo ha portato a essere conosciuto e apprezzato in tutto il mondo è assolutamente utile. Del resto, è dallo studio e dal racconto delle storie e dei ricordi in continua evoluzione che si costruisce un futuro migliore, a partire dalle piccole cose».

Gli fa eco il direttore generale di Banca d’Alba, Riccardo Co­rino. Queste sono le sue parole: «L’obiettivo di tale progetto è definire in concreto quello che è il Dna di Alba e del suo territorio, ov­vero la “sequenza genetica” espressa a livello imprenditoriale, commerciale, artigianale, sociale, culturale, artistico e ambientale».

Tra i partner, a fianco di Banca d’Alba, figurano Alba Accademia Alberghiera (che fa riferimento ad Apro), Famija Albeisa, Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Gazzetta d’Alba, Gruppo Fotografico Albese, Ipogeo Records, Liceo Artistico Pinot Gallizio di Alba e Radio Alba.

Alla presentazione, sono in­tervenuti anche Carlo Bo, sindaco di Alba; Maria Grazia Olivero, condirettore di Gazzetta d’Alba; la dottoressa Laura Della Valle; la professoressa del Gallizio di Alba Marina Pepino; il direttore artistico di Radio Alba, Antonella Levi; il presidente di Famija Al­bèisa Antonio Tibaldi; Mario Deltetto, referente di Alba Accademia Al­berghiera, affiancato in sala dal presidente di Apro For­mazione Paolo Zoccola; Ro­ber­to Magliano e Diego Battaglino del Gruppo Fotografico Albese e il musicista Filippo Cosentino di Dragonfly Studio Alba, il quale ha presentato un’anteprima del brano “Alba”, pubblicato da Ipogeo Re­cords.

Per l’Ente Fiera Interna­zio­nale del Tartufo Bianco d’Al­ba ha partecipato il direttore Stefano Mosca (foto 4): «Ade­riamo con grande entusiasmo all’iniziativa perché la nostra attività rappresenta un po’ la sintesi di quello che è il Dna albese. Per organizzare la Fiera e gli altri eventi che promuoviamo occorre infatti mettere in campo il “senso di comunità”, espresso dall’Am­mini­strazione Co­mu­nale ma anche dai Borghi, oltre a quella tenacia e a quell’attenzione ai dettagli che costituiscono i tratti distintivi del nostro territorio e della nostra Fiera».

Due i segni “concreti” del progetto già visibili: la creazione del logo, firmato da Vera Morino, studentessa braidese del Gallizio di Alba, che si è aggiudicata il concorso dedicato, e la realizzazione di un enorme telo, esposto nel cortile della Maddalena di Alba, che è stato dipinto dai piccoli alunni delle classi albesi di scuola materna. Gli studenti delle elementari, invece, si sono cimentati nella creazione di una filastrocca a tema.

Il logo, peraltro, sarà protagonista dell’etichetta che ac­compagnerà un vino prodotto ad hoc dall’Istituto Enologico Umberto I di Alba.
Il 18 novembre, presso il Pala Alba, in piazza San Paolo, nell’ambito degli eventi promossi da Con­fin­du­stria Cu­neo per Alba Ca­pitale d’Im­presa, verranno pre­sentate le ulteriori iniziative con­cre­tizzate grazie a “DNAlba”. Tra queste spiccano un’antologia e un’indagine sociologica, oltre a un numero unico.