L’e-commerce in questi ultimi dieci anni ha conosciuto una progressiva escalation, intensificata dalla pandemia che in buona parte ha modificato radicalmente l’approccio all’acquisto anche nel settore della moda. E per le grandi aziende come la Miroglio Fashion, la vendita online è diventata un’integrazione all’attività di vendita degli store. Un’evoluzione che ha accelerato una curiosa ricerca di storici collaboratori verso la specializzazione nei confronti di nuove figure professionali. Roberta Gallo, con una lunghissima esperienza in azienda e oggi chiamata a ricoprire il ruolo di Omnichannel Digital Production Assistant ne è la prova.
Partiamo dall’inizio Roberta. Questo non è stato il tuo primo incarico?
«Assolutamente no. Sono entrata in Miroglio nel 2007. Ho disegnato da sempre e mi sono impegnata nel tradurre la mia passione per il disegno in un lavoro, anche se inizialmente ho scelto di frequentare ragioneria. Ma la mia vocazione mi ha spinto ad iscrivermi ad una scuola di fashion e design e mi è andata molto bene: ho fatto uno stage in Miroglio e oggi sono ancora qui, seppur in questo percorso ci sia stato anche uno stop legato ad un problema di salute fortunatamente risolto».
E adesso sei una Omnichannel Digital Production Assistant: che cosa significa?
«Mettendola sul divertente io dico sempre, agli amici, che gioco a tetris tutto il giorno… Perchè la mia quotidianità è un incastro continuo di particolari in quanto rappresento l’anello di congiunzione online tra l’a-zienda e la cliente finale. Il mio compito è quello di rendere appetibile sul web, nei canali e-commerce del marchio Motivi un prodotto su cui altre persone hanno speso tempo nell’ideazione e realizzazione».
E quali sono i criteri fondamentali?
«Quando la collezione si struttura, lo fa in base a temi con mondi colore, frutto anche di ricerche necessarie per le sfilate. A noi arrivano in ufficio i capi, codificati e poi, insieme all’ufficio marketing concordiamo la strategia più efficace per far risaltare al meglio le qualità di quel prodotto che verrà inserito sul sito e-commerce del brand. Stiamo orientando la “visual identity” dei nostri siti e-commerce con dettami lineari, con un listato pulito che rende, secondo me, anche più agevole l’acquisto: lo sguardo, percepisce esclusivamente il capo. Per attuare questa strategia abbiamo optato per uno sfondo neutro che permette una forte focalizzazione sul capo. Disponiamo di uno studio interno con set fotografico per realizzare immagini di prodotto, ma lavoriamo con agenzie di Milano, scegliendo modelle per posing. In media per ogni capo scattiamo tre foto in indossato e una in still life quindi su sessanta capi che presentiamo al giorno, sono tante le pose che la modella si deve inventare. E lei è uno dei fattori determinanti anche nel successo della vendita. Infatti, una modella interessante, un posing accattivante valorizza il capo. Oggi abbiamo capito che non è più importante puntare alla perfezione della donna: capello curatissimo, mora con gli occhi verdi sono stereotipi un po’ passati… una modella, meno canonica ma più interessante ad esempio nel taglio di capelli, nell’atteggiamento ed espressione valorizza molto di più il capo».
Oltre alla foto di ogni capo, vi occupate anche di farne una descrizione…
«Sì e la nostra clientela è molto attenta a questo aspetto. Io sono avvantaggiata e agevolata dall’essere stata stilista prima: la conoscenza dei tessuti, dei tagli, dei dettagli del capo è importante, fa parte del mio dna. Ho dovuto imparare a filtrare i miei tecnicismi, mantenerne alcuni e nel frattempo specializzarmi nella mansione tecnologica».
La forza comunicativa del vostro e-commerce si basa anche sull’idea degli abbinamenti?
«Sì sì sicuro, questo è fondamentale. Per aiutarci abbiamo uno stylist interno. La sua figura riesce, conoscendo il brand e l’intera collezione, ad abbinare i capi creando look di volta in volta più aggressivi o più casual. L’obiettivo primario del mio lavoro è far sì che la cliente, invece che scorrere, scorrere, scorrere… si fermi sull’immagine di un look indossato e realizzi che proprio quel capo le interessa».
E conclude, sorridendo: «È questa la soddisfazione più grande! Insieme a quella di sapere che ogni giorno, in questa mansione c’è sempre qualcosa da imparare!».