Alla piacevole scoperta del Vermouth Torino

Il Consorzio di tutela ha organizzato una degustazione a Pollenzo

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Dal 2019 c’è un consorzio che tu­tela e valorizza una delle tante eccellenze piemontesi, il Vermouth di Torino. Nei giorni scorsi il sodalizio presieduto da Roberto Bava ha organizzano a Pollenzo una grande degustazione del vino aromatizzato prodotto dai 23 soci (3 dei quali con sede in provincia di Cuneo).
All’incontro, oltre al presidente ha partecipato in qualità di relatore del direttore Pie­r­stefano Berta, mentre le degustazioni sono state guidate da Fulvio Pic­cinino, accompagnate dal pecorino toscano Dop e dalle nocciole Pie­monte Igp Alta Langa.

La parte introduttiva ha permesso di ripercorrere la storia di un prodotto che nel 2017 si è visto riconoscere dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il Disciplinare di produzione “Vermut (o Vermouth) di Torino”, che prevede la protezione della indicazione geografica e definisce i requisiti produttivi e commerciali dello storico aperitivo torinese. Nato nel diciottesimo secolo ai piedi delle Alpi, a Torino il Vermouth ha trovato la sua consacrazione, passando da bevanda medicinale ad aperitivo conviale. Il vero successo è arrivato a metà Ottocento, quando per la prima volta viene esportata, inizialmente, in Francia e in Spagna, e poi fuori dal­l’Europa, principalmente in America Latina, do­ve erano numerose le colonie di italiani, e negli Stati Uniti dove diventa subito protagonista della cultura dei cocktail.

Requisito fondamentale per la produzione del Vermouth di Torino è la qualità del vino: bianco o rosso, deve avere struttura e acidità per sorreggere gli aromi e bilanciare lo zucchero. Una volta selezionata la base alcolica, vengono aggiunti gli estratti di erbe aromatiche e di spezie, fiori, semi, radici e cortecce, estratti ottenuti mettendo in infusione le erbe (le piante che appartengono al genere Arte­misia ed in particolare le specie “A.absinthium” e “A.pontica” raccolte in Pie­monte) e le spezie in una soluzione idroalcolica per 15-20 giorni. Questi vengono poi miscelati con lo zucchero e il vino e lasciati a maturare in vasche di affinamento. Infine, una volta filtrata la bevanda, si procede con l’imbottigliamento.