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Il percorso e la vita di un artista non sono mai semplici, tanto più se è donna. Annalena McAfee affronta il tema in “Belladonna”, coinvolgente romanzo edito da Einaudi. Eve è un’artista geniale che lavora con piante e fiori. In giovane età, dopo la laurea, si è trasferita a New York con due compagne di corso (Wanda e Mara) per sfondare nella potente scena artistica degli anni settanta. Lì ha conosciuto Florian Kiš, mostro sacro dell’arte del tempo che la prende come musa e con il quale instaura una relazione tossica. Grazie a lui il volto di Eve diventa molto noto, ma ormai catalogato solo come modella; nonostante il suo talento la società e i critici non riescono a uscire da quell’immagine che la vede ritratta nelle opere di Florian.
Eve si sposa poi con Kristof, sua anima gemella, e diventa così moglie e mamma. Ormai la donna ha annullato se stessa, la sua vita e le sue passioni per la famiglia e per la società, assecondando quell’immagine di lei che è radicata negli occhi di chi la guarda.
Durante una notte londinese le tornano alla mente tutti i sogni traditi, l’invidia di Wanda e le ombre che hanno oscurato il suo talento, quindi decide di riscattarsi.
Nel pieno della sua maturità artistica e di donna asseconda le sue ambizioni realizzando la più grandiosa opera della sua vita. Luka, il giovane assistente, avrà un ruolo fondamentale nella rinascita della donna.
