«È il momento della ripartenza. Il settore costruzioni è sempre stato molto dinamico e abbiamo sottolineato al Governo che forse sarebbe stato opportuno puntare su di esso anche prima, per far crescere il Paese». Così Gabriele Buia (sotto, a destra), presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance), intervenuto nei giorni scorsi all’assemblea annuale di Ance Cuneo al Pala Alba Capitale. «I dati sono positivi, dopo 11 anni di crisi si intravede finalmente le luce in fondo al tunnel: penso che possa essere un ottimo aiuto per lo sviluppo e per l’ottenimento dei benefici che ci aspettiamo tutti con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».
Dei ben 220 miliardi di euro connessi del Pnrr, 108 sono infatti in qualche modo collegati all’edilizia. Una sfida che non è esente da incognite e criticità per un comparto che vale il 22% del Pil nazionale, a partire dallo straordinario aumento dei prezzi dei materiali edili, dovuto, in parte, all’emergenza in atto. «È un grande problema che per forza di cose si ripercuote sul nostro settore, che è in forte crescita: l’ho sottoposto proprio di recente al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini», ha dichiarato Buia, «Il mondo delle costruzioni è incolpevole e non riteniamo corretto che gli imprenditori debbano pagare quest’onere; pertanto, il Governo deve dotarci di una misura revisionale sui contratti in essere per mettere al sicuro l’unico settore che veramente può garantire sviluppo al Paese».
Durante la parte privata dell’assemblea dei costruttori cuneesi, presieduti da Gabriele Gazzano (sotto, a sinistra), sono stati approvati all’unanimità i bilanci consuntivo e preventivo e sono stati eletti i quattro probiviri che resteranno in carica nel quadriennio 2021-2025: sono Gabriella Defilippi, Paolo Giuggia, Roberto Sosso e Ilario Viglietti.
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