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«Il suo ultimo regalo a Cavallermaggiore»

Mauro Allocco, mancato un anno fa, è riuscito a terminare un libro in cui unisce l’amore per la storia a quello per la letteratura, scrivendo un romanzo giallo che ha colpito molto anche i suoi concittadini

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«Dai giornali si costruisce la storia». È que­sta una delle affermazioni che meglio rappresenta il modo di ragionare dell’ingegner Mauro Allocco, cavallermaggiorese appassionato di temi storici e letteratura.
Allocco ha lasciato l’affetto dei suoi cari un anno fa, non prima, però, di aver donato una parte di sé alla sua amata comunità. 11 giorni prima della sua dipartita infatti, Allocco è riuscito a stringere tra le sue mani il libro sul quale tanto aveva lavorato: “Eredità del Rinascimento”.

Come da espressa volontà dell’ingegnere, il libro sarebbe dovuto essere presentato all’interno della Fiera Pie­montese dell’editoria, tenuta a Cavallermaggiore, a dicembre scorso, ma a causa della pandemia è stato rinviato. Qualche settimana fa, però, è stata organizzata una serata interamente dedicata a lui, nel quale scrittori, conoscenti e amici hanno reso onore alla volontà di Allocco.

«La serata è stata divisa in due parti», spiega il sindaco di Cavallermaggiore, nonché a­mico di Allocco, Davide Sannazzaro, «nella prima si sono intervallati parenti ed amici, tra i quali Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, che con Allocco aveva un forte legame. Successivamente ha pre­so la parola Giulio Fumero, amico di infanzia, che con Dario Milani e Allocco, aveva fondato nel 2015 il comitato “100+70” che commemora il centenario della prima guerra mondiale, nucleo fondatore del gruppo Cavalar». La seconda par­te della serata ha visto la partecipazione dell’attore Alessio Giusti, il quale ha esposto alcuni stralci del libro, dando voce e vita ai personaggi rappresentati. Anche Duccio Chiappello, professore di storia e filosofia al Liceo Ancina di Fossano, nonché appassionato di scrittura, ha partecipato alla lettura di alcune fasi, intervallandosi con l’attore Giusti. La serata, essendo stata espressamente richiesta da Allocco, prima della sua dipartita, è stata interamente concordata con la famiglia, che ne ha preso parte commossa ed emozionata.

IDEA ha poi cercato di comprendere meglio la figura dell’ingegnere, attraverso le riflessioni del sindaco del paese, Davide Sannazzaro.

Sindaco, che persona era Allocco?
«Mauro in città era un punto di riferimento importante anche a livello politico, avendo ricoperto il ruolo di assessore nell’Amministrazione guidata da Mauro Mana, ad inizio anni ’90, ed essendo stato vicesindaco dal ’95 al ’99 nella giunta di Pietro Grande».

Quali altri ruoli ha ricoperto in paese?

«Era stato presidente del Centro Studi Ascanio Sobrero e componente del coordina­mento “100+70”. Ha fatto inoltre parte del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni di Cavallermaggiore Città (1863-2013); inoltre faceva parte dell’Associazione per gli studi storici di Cavaller­maggiore (Cavalar)».

Allocco ha lavorato molto nella sua vita per dare rilievo a Cavallermaggiore tramite scritti ed opere. Quali vanno ricordati in particolare?
«Mauro amava la storia e il suo paese, a cui ha dedicato diverse pubblicazioni. Ha collaborato ai volumi “Percorsi storici-Studi sulla Città di Cavallermaggiore”, a cura di Giuseppe Carità ed Enrico Genta e al docu-film “I mille volti di Ascanio Sobrero”, nel 2012. Al prozio Francesco Allocco, primo caduto di Cavallermaggiore nel 1915 sul fronte dell’Isonzo, aveva dedicato la ricerca storica-epistolare “Soldato Francesco Allocco”».

Che valore ha questo scritto per Cavallermaggiore?
«Ha un duplice valore. Per primo il fatto che Mauro abbia deciso di rappresentare Cavallermaggiore all’interno di un suo scritto. Il secondo riguarda il fatto che ho visto moltissimi miei concittadini orgogliosi di questo libro. La sensazione comune a tanti è di sentirsi trasportati immediatamente all’interno del libro, riuscendo, tramite i cognomi locali narrati, le vie e i luoghi, a immergersi in toto nel racconto e prendendo parte al giallo».

Avete progetti futuri legati a questo libro?
«Ci piacerebbe molto trasformare questo libro che parla della nostra città in uno spettacolo teatrale itinerante».

BaNNER
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